Due investigatori della Polizia sono chiamati a far luce su un misterioso omicidio commesso a Torino nel 1949. Riusciranno a smascherare il colpevole
dell’efferato crimine con un piccolo aiuto da parte di una donna “tanto” speciale...
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La mattina dopo Carlotta arrivò a scuola un po’ prima, doveva assolutamente compilare dei documenti. Se avesse ascoltato la sua volontà sarebbe arrivata un attimo prima del suono della campanella per l’inizio delle lezioni. Doveva anche cercare un elaborato che aveva dato in una delle sue classi alcuni giorni prima e che non trovava più. Lo sapeva di essere disordinata ma non le era mai capitato di perdere un lavoro delle sue alunne. Mentre stava cercando nei suoi cassetti si aprì la porta della sala professori ed entrò Margot.
«Buongiorno Carlotta, mattiniera anche te! Brava!».
«Ciao Margot, sto cercando un elaborato di una mia alunna. Finalmente eccolo qua. Si era infilato in mezzo a degli schizzi a carboncino. Adesso lo correggo e lo metto insieme agli altri. Salva anche questa volta».
Carlotta alzò lo sguardo verso la collega, vide che aveva le braccia conserte e fissava il tavolo quasi senza vederlo. Le lacrime scendevano silenziose sul suo viso.
«Cosa c’è Margot? Non stai bene? È successo qualcosa? Dimmi».
«Carlotta non so se hai letto di quel omicidio a Porta Pila?».
«Sì, i giornali l’hanno ribattezzato l’omicidio di Capodanno».
«Io quel ragazzo lo conoscevo, perché frequento la loro casa. Era un bravo ragazzo. Non posso pensare di non rivederlo più».
Carlotta si sedette e esclamò: «Ah, però! Dimmi Margot eravate molto amici? Era il tuo innamorato?».
«No, assolutamente no! Era più giovane di me».
«Cosa importa. Non è uno scandalo!».
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