Tredici racconti che narrano vicende insolite, ambientate in mondi apparentemente non molto diversi dal nostro ma, al tempo stesso, così radicalmente distanti. Descritti con la curiosità di chi, trovandosi di fronte a fenomeni straordinari, vuole raccontarli a qualcuno per il sottile piacere di vedere i suoi occhi illuminarsi di stupore. Piccoli flash su realtà alternative che ci fanno riflettere sulla nostra precaria condizione, sulla relatività di tante cose e su situazioni ritenute troppo spesso scontate.
Attraverso la possibilità – seppur remota – che quanto descritto possa essere vero, ogni racconto si lega a doppio filo con la sua candida e ironica morale. Da tale connubio emergono gli interrogativi filosofici di sempre, con i quali lo spirito critico del lettore è chiamato a confrontarsi.
Genre: FICTION / GeneralPer impostare questi racconti mi sono ispirato ai vecchi telefilm di Alfred Hitchcock degli anni ’60 e ’70.
Trasmessi dalla nostra televisione in bianco e nero, erano preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo in cui il grande regista, con la sua inimitabile maschera scenica e sempre con una buona dose di ironia, infondeva negli spettatori quel vago senso del mistero e dell’arcano.
Come in quei telefilm, anche questi racconti sono preceduti da alcune righe di introduzione e seguiti da una conclusione. Con le prime si tenta di stimolare la naturale curiosità di chi si appresta a leggere, con le seconde si mette in risalto il dubbio formatosi nel corso della lettura, che alla fine trova una sua logica spiegazione. Trovo congeniale questo tipo di impostazione perché sembra dialogare a distanza con il lettore; prova piacere nel provocare sorpresa e nel demolire, metaforicamente, alcune barriere che spesso il pensiero comune ci presenta come invalicabili e scontate. Infatti, usando la fantasia come un grimaldello, queste storie ci portano a esplorare modi alternativi di vedere, a sfatare miti, a contrastare convinzioni radicate, insinuando il seme del dubbio su quanto credevamo acquisito. Lo fanno in maniera semplicissima e quasi banale, senza effetti speciali mirabolanti o sceneggiature incredibili, ma descrivendo tratti di vita apparentemente comune.
Le vicende sono sempre riconducibili a una realtà concreta e, di questa, comprendono le problematiche e le opportunità.
Non creano cortine fumogene dentro le quali ci si possa perdere non avendo alcun punto di riferimento, non giustificano mai gli avvenimenti con artifici immaginifici e poco credibili.
Language | Status |
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Spanish
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Already translated.
Translated by Jorge Ledezma
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