Lady Amelia, reginetta dell'alta società, più di ogni altra cosa di liberarsi del proprio fratello, l'indolente lord Burnett, di potersi dedicare a se stessa e finalmente coronare il proprio sogno d'amore. Ma nulla va secondo i suoi piani e ben più si trova a fare i conti con una serie di avvenimenti sempre oscuri che la condurranno principalmente verso un imprevisto matrimonio e soprattutto ad affrontare gli spettri che infestano la sua nuova dimora. Per lei è arrivato il momento di fare i conti con il passato drammatico dell'uomo che ama, ma anche con i propri fantasmi, non solo interiori.-----------I
l romanzo si colloca temporalmente dopo "La Dama in Grigio" ma costituisce un romanzo indipendente.
Genre: FICTION / Romance / RegencyLa saga delle Dame Fantasma, di cui questo è il secondo volume, ha raggiunto un buon numero di lettori comparendo anche nela top 100 della classifica generale Amazon. Ho un pubblico affezionato, che segue anche il mio blog dedicato all'800 inglese.
Antefatto
Mentre la carrozza sobbalzava per l’ennesima volta sulla stradina dissestata, Amelia, intirizzita e tremante, sognava una tazza di tè caldo, una poltrona morbida, accostata al camino, e Lord Burnett morto ai suoi piedi.
Immaginava se stessa scavalcare il cadavere con un piccolo balzo, con le scarpette di seta che producevano un lieve tonfo sul tappeto, e raggiungere la teiera fumante.
Poteva quasi sentire il suono delicato del liquido che cadeva nella bella tazza di porcellana decorata a fiori, aspirarne l’aroma un poco pungente. Con la coda dell’occhio, poteva vedere il cadavere a terra. Libera, finalmente.
Lord Burnett, che invece era vivo e vegeto, e sedeva nella carrozza di fronte a lei, emise un disgustoso grugnito. Dormiva della grossa da almeno un’ora, cullato dal dondolio del mezzo, e russava rumorosamente da quasi altrettanto tempo.
Ogni tanto i movimenti dell’abitacolo lo facevano cozzare contro l’altro uomo in viaggio con loro, a sua volta addormentato. I due borbottavano qualcosa e riprendevano sonno.
Amelia immaginò di estrarre le mani guantate dal manicotto di pelliccia e di stringerle intorno al collo del fratello, Lord Burnett appunto, e di strozzarlo, stropicciando il colletto inamidato e la cravatta immacolata.
Sì, lo avrebbe volentieri strozzato. E avrebbe strozzato anche Declan O’Donnell, immancabile compagno di viaggio, che per una volta avrebbe potuto restarsene dov’era, invece di partire con loro in quella precipitosa fuga dalla Cornovaglia, attaccato a William come una cozza allo scoglio.
Language | Status |
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English
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Translation in progress.
Translated by Francesca Orelli
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Spanish
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Already translated.
Translated by Jorge Ledezma
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