Le notti possono essere molto lunghe quando si soffre di insonnia. La televisione accesa – un tentativo di distrazione – i ricordi che si confondono con i sogni, e i sensi che vengono ingannati dalla veglia forzata. Un racconto noir raccontato in prima persona, dove la realtà si mischia con l’incubo portando a un finale atroce.
Genre: FICTION / NoirIt's a new short story just published in Italian on Amazon. The sales number are still quite low. However, it is part of a series of short stories. As of today, there are five in total, but more in the pipeline.
Sono seduto sul divano del salone. Gli occhi fissi sul televisore, ma non lo guardo. Figure che si muovono, colori innaturali e un suono che arriva da lontano. Da molto lontano.
Non dormo da molte notti. Ho questa sensazione di andare a letto, leggere per un po’, spegnere la luce e addormentarmi – magari sogno anche – ma non credo che il mio corpo si riposi. Né che la mia mente si rigeneri. Non dovrebbe essere così?
Non ho mai sofferto d’insonnia, neppure in periodi di stress intenso. Domenica scorsa ne ho parlato a casa dei miei… o forse era la domenica precedente? Non ricordo con esattezza. Comunque, siamo andati sul discorso semplicemente perché era l’argomento di una di quelle rubriche in coda al telegiornale. Una coincidenza, senz’altro.
Con mio padre sarebbe stato inutile parlarne, visto che dorme come un sasso. E poi, essendo orfano di guerra, non ci sarebbe modo di capire come il suo ramo se la passasse al riguardo.
Mia madre mi ha risposto che non si ricordava bene – risponde sempre così quando le si chiede del passato – ma che probabilmente tutti trascorrevano notti tranquille. Non ho mai conosciuto i miei nonni materni, entrambi morti piuttosto giovani. Mia nonna di cancro, prima che io nascessi, mentre mio nonno era stato colpito da un ictus che lo aveva immobilizzato a letto per alcuni mesi, prima di cedere. Era successo poco dopo la mia nascita e, naturalmente, io non mi ricordo nulla di lui.
Language | Status |
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Spanish
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Already translated.
Translated by Erick Carballo
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