Un lungo viaggio by Siegfried Futterlieb

Una sfida al destino

Un lungo viaggio

Il destino è per ognuno di noi indefinibile e misterioso.

Lo era anche per Marc Dill quella mattina a Linate in partenza per Londra. Alle spalle un matrimonio fallito, debiti di gioco, paura di perdere un ottimo impiego.

La sorte, un imprevisto, una disattenzione all’aeroporto di Heathrow, apre nuove prospettive alla sua vita, visuali grandiose, emozionanti e altrettanto infide, temerarie e pericolose.  

La posta in gioco è altissima e le regole appartengono ad un mondo che non è il suo ma il sogno è troppo seducente per abbandonare la partita. Inizia così un lungo viaggio che in pratica è una battuta di caccia nella quale lui è la preda e un crudele trafficante di droga il cacciatore.  

In modo del tutto imprevedibile la sfida si rivolve a suo favore anche e soprattutto per aver acconsentito a compromessi con le massime autorità di un ente dello Stato più potente del mondo.

Alla fine di un incubo la sua vita sembrava riservargli un radioso futuro ma gli Dei e gli altrui interessi umani avevano altri progetti per il suo avvenire. 

Genre: TRUE CRIME / General

Secondary Genre: TRUE CRIME / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 59238

Sample text:

Attenti è sceso nell'atrio! Una voce stridula vibrò all'interno della vettura e scosse il silenzio degli uomini di guardia.

L'ingresso e la hall dell'Hilton erano spaziosi. Tre diverse entrate, parte del centro occupato dai tavoli del bar, il resto da ampi e comodi divani. Da un lato si trovava il lungo bancone della reception poi la cassa e le informazioni.  Dall'altra parte avevano risalto le vetrine di negozi di lusso, gioielli, pellicce e vestiti di grandi sartorie. A unione dei due lati si trovava la parete con le porte di quattro ascensori.

Greg aveva predisposto una vettura a ogni entrata laterale, quindi complessivamente due auto, ciascuna delle quali aveva quattro uomini a bordo. Altri tre uomini sostavano di fronte all'ingresso che dava sul Quai du Mont Blanc, dove non era consentito parcheggiare. Lui con Francisco e un altro aspettavano, in una terza vettura in sosta, all'inizio di rue de la Cloche. Passata la notte aveva predisposto turni di mezz'ora circa per vigilare anche l'interno dell’albergo.

L'attività alberghiera era limitata nei week end, ma la sala d'attesa restava pur sempre un luogo piuttosto animato. Nessuno avrebbe prestato attenzione a individui che, per un periodo limitato, indugiavano durante l'attesa. Era nell'ordine quotidiano della vita di ogni albergo che, a turno, visitatori diversi avrebbero aspettato, nella hall, i loro amici, clienti, corrispondenti, parenti, chiunque soggiornasse nell’hotel. 


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