Dolcino, alla ricerca di fra Gherardino, si ritrova nella piana di Campaldino durante l'infuriare della battaglia tra guelfi fiorentini e ghibellini aretini e conosce un giovane soldato, Dante Alighieri.
A Roma, morto papa Niccolò IV, inizia un interminabile conclave che tra epidemie di peste, conflitti familiari e ingerenze reali, porterà, dopo 27 mesi, all'elezione del papa eremita: Celestino V.
Mentre a Milano Matteo Visconti gioca tutte le sue carte per mantenere il potere, la Sicilia si ribella alla decisione del re di Spagna di restituirla agli Angiò ed elegge un suo Re: Federico d'Aragona.
Quando Gherardino e Dolcino finalmente si incontrano il movimento apostolico inizia a strutturarsi, attirando sempre più seguaci e l'inevitabile tentativo di repressione da parte della Santa Inquisizione.
Just published (August 2018)
Capitolo VIII
Arco di Trento. Anno domini 1288
Donna Monda prese la pentola da sopra il fuoco, tastò la temperatura dell’acqua con il dito e si spostò nella sala.
Cara e Silvia avevano spostato il divano vicino al camino, mentre Rolandino e Savio avevano aiutato Dolcino a sedersi.
Monda appoggiò la pentola a terra, chiedendo a Brida, la domestica, di procurare lenzuola pulite e stracci.
«Adesso ti laveremo le ferite.»
Disse, osservando la schiena martoriata di Davide. «Farà male, ma è necessario perché possano guarire prima.»
Dolcino non rispose. Teneva lo sguardo fisso davanti a sé, verso un punto qualsiasi del pavimento. Cara gli accarezzò i capelli con dolcezza, poi scoppiò in lacrime.
«Scusate.» Disse, allontanandosi.
Savio sedette sul divano di fianco all’amico. Ebbe la tentazione di abbracciarlo, ma pensò che la sua schiena non avrebbe sopportato: la cute era attraversata da tagli profondi dove la pelle si era raggrinzita e gonfiata. Le zone più lacerate erano rosse e, seppur non sanguinassero più, presentavano chiaramente i segni dell’infezione. In alcuni punti le mosche dovevano aver depositato delle larve che si presentavano come punti bianchi sul rosso della carne viva.
La domestica tornò con quanto richiesto e Monda iniziò a bagnare gli stracci nell’acqua calda.
«Vai al magazzino.» Chiese ancora alla ragazza. «Cerca dell’arnica e portane un vaso intero.» Brida annuì, indossò uno scialle e uscì velocemente.
«Posso fare qualcosa per aiutarti?» Chiese Silvia.
Monda gli passò uno degli stracci. «Iniziamo a pulirlo.»