Macchia by Fabio Cosio

L'energia dell'universo si manifesta in molte forme

Macchia

Zemello è un piccolo paese sperduto tra le Alpi dove non succede mai niente. I pochi abitanti si trascinano nelle loro abitudini e tradizioni, cercando l'isolamento dal mondo, arrivando a inventarsi la presenza di un orso pur di tenere lontani i turisti.

Ma a Zemello c'è anche un piccolo gruppo che desidera cambiare le cose: sono i "diversi" del paese. Alice e Gianni sono due diciassettenni, gli unici rimasti in paese insieme a Rino, di origine egiziana; Carlo e Luigi sono una coppia omosessuale così come Mia e Rita. Tutti sono esclusi, additati.

Quando un giorno appare un cane randagio nei boschi, il sindaco e i suoi amici decidono di organizzare una caccia. Armati di fucili, si lanciano alla ricerca del cane. Ma sono Gianni e Alice a incontrarlo per primi. È una specie di lupo bianco, con particolari chiazze grigie sul muso. Mentre cercano di fare amicizia con il cane, un colpo sparato per errore colpisce Gianni. Il cacciatore, spaventato, spara anche ad Alice, lasciandolì entrambi morenti nel bosco.

Macchia ritorna e dimostra di non essere un cane normale: riesce a curare le ferite di entrambi, come se niente fosse mai successo.

Ma Macchia non è l'unica nuova arrivata in paese: anche strani mostri con denti aguzzi e una luce sulla fronte, così come un guerriero gigantesco con una strana armatura ed un bastone che lancia saette.

E mentre il temporale infuria isolando gli abitanti di Zemello, i ragazzi dovranno affrontare una battaglia epica contro creature dal potere inimmaginabile.

Ma per fortuna al loro fianco c'è Macchia.

Genre: FICTION / Suspense

Secondary Genre: FICTION / Thrillers / Supernatural

Language: Italian

Keywords: cane, alieni, natura, fantastico, lgbt, poteri sovrannaturali, mostri

Word Count: 54500

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L'edizione italiana è stata pubblicata il 20/12/2018


Sample text:

Vide Gianni a terra e ricordò. Lo stronzo gli aveva sparato. E poi aveva sparato anche a lei.

Alzò la testa cercando di capire dove l’avesse ferita. All’altezza della spalla sinistra il parka aveva una toppa di foglie tenute insieme con il sangue. Ne prese una, sollevandola, e le altre la seguirono, incollate una sull’altra. Fece scorrere la zip. Era buio, ma poteva vedere ciò che restava della sua spalla e del suo seno sinistro. Lo stronzo aveva sparato con una doppietta. Non le restava molto da vivere.

Si mise a piangere. Aveva solo diciassette anni. La sua vita non era ancora iniziata.

Non voglio morire. Non così.

Sopra di lei svettavano le foglie degli alberi. 'Querco-carpineto' le venne in mente. Una lezione a scuola. I nostri boschi sono principalmente composti da querce e carpini. Fino ad una certa altezza, dove poi vengono sostituiti dai pino e dagli abeti.

Zemello aveva tutto. Le querce, i carpini e gli abeti o i pini. Non aveva mai imparato a riconoscerli e non avrebbe più avuto modo di farlo.

Tra le foglie rilucevano il cielo e le sue stelle. Una magra consolazione, ma almeno sarebbe morta sotto lo spettacolo della volta celeste, con la Via Lattea a indicarle la via per il paradiso o chissà che altro.

Sentì le foglie frusciare alla sua destra. Dall’oscurità spuntò fuori il randagio. Avanzava guardingo, annusando l’aria.

Alice allungò il braccio. «Vieni, ti prego.» Sentiva il bisogno di un po’ di calore. Almeno non sarebbe morta da sola.


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