I TEMPI DEL VERBO RICORDARE by Domenico Barbera

Il verbo ricordare è importante per quel che compie l'uomo e massimamente per quel che compie Dio

I tempi del verbo ricordareIl verbo “ricordare” nella forma dei vari tempi, è molto documentato nella Bibbia, sia negli scritti dell’A.T. come anche in quelli del N.T. Infatti, questo verbo, nelle varie forme del tempo, è presente nella Bibbia in 183 passi: 150 dei quali si trovano negli scritti dell’A.T. e 33 nel N.T. (naturalmente, secondo la versione della N.R.) versione che adoperiamo in questo nostro lavoro. Tutti questi passi che ne parlano, saranno esaminati nei loro contesti per meglio comprendere il messaggio che la Parola del Signore ci vuole trasmettere. Per meglio comprendere questo messaggio, abbiamo pensato di suddividere in otto capitoli i suddetti passi che raggruppano le diciassette forme del tempo del verbo “ricordare” che il testo sacro ci presenta, così da rendere il testo biblico più spedito nella sua comprensione e, nello stesso tempo il lettore, ha davanti a sé come la Bibbia snoda l’argomento nei suoi vari aspetti. Questo, naturalmente, per tener presente e in debito conto, l’ammonimento delle Scritture a non dimenticare certe cose importanti della nostra esperienza cristiana, soprattutto con riferimento a quel che Dio ha compiuto nella nostra vita. L’uomo, di solito, senza fare precisi riferimenti, è portato, come naturale inclinazione, ha dimenticare certe cose della sua vita, specialmente quando si tratta di esperienze vissute, anche se non tutte le nostre esperienze sono state felici, visto che a volte le stesse, sono state dolorose e hanno lasciato cicatrici nella nostra vita, sia a livello del nostro modo di pensare come anche con riferimento al nostro comportamento. Certo, non possiamo negare che ci sono cose della nostra vita e della nostra esperienza cristiana, che vanno dimenticate, quando pensiamo al detto di Paolo, per esempio: Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù (Filippesi 3:13-14). Il detto proverbiale che spesso si ripete: “Acqua passata non macina mulino”, è vero sotto certi aspetti. In questo caso, tener presente le cose che stanno dietro a noi senza protendoci verso quelle che stanno davanti, non è solamente un certo perdere tempo, ma rappresenta anche una mancanza di una visione per il futuro in meglio, rispetto al passato. Per un cristiano e seguace di Gesù Cristo, non avere una visione per il futuro in meglio, non rappresenta certamente un progresso nella vita cristiana, bensì un regresso, visto che il nostro Signore, Gesù Cristo, c'esorta ad avere fede in Dio e fede anche in Lui, pensando non solo al fatto che Egli ritornerà di nuovo per accogliere i Suoi, ma anche che Lui è andato a prepararci un luogo, perché possiamo recarci dove Egli si trova (Giovanni 14:1 -3). Si sono, però cose che dobbiamo “ricordare” e non dimenticarle mai, specialmente quel che il Signore ha fatto per noi e le cose che ci comunica nella sua Parola, attraverso gli anni della nostra vita, non solo per manifestare la nostra gratitudine verso di Lui, ma anche per apprezzarle e servire come segnali indicatori per il nostro cammino cristiano, sia per quanto riguarda noi stessi e sia per dare un buon esempio agli altri. Questo è quel che ci proponiamo in questo nostro studio nel passare in rassegna i molti testi biblici che parlano di ”ricordare”. Pertanto, il migliore augurio che formuliamo per quanti avranno tra le loro mani quel che scriveremo in questo nostro lavoro è che ognuno di noi faccia tesoro per se stesso per il proprio bene. La versione che useremo in questo lavoro, sarà la N.R. e, quanto riteniamo opportuno rifarci ad altre traduzioni, non mancheremo di indicarle chiaramente.
Genre: RELIGION / Meditations

Language: Italian

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Word Count: 79341

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Questa è la tragica storia che si legge del popolo d’Israele, per aver dimenticato quel che Dio aveva loro ordinato! La tragica storia non si fermò solo per i figli d’Israele, si ripete ogni qualvolta il popolo di Dio, di tutti i tempi, non tiene presente quel che Dio comanda nella Sua Parola! C’è da tener presente quel che si legge nel libro dei Salmi: Poiché io son divenuto come un otre affumicato; ma non dimentico i tuoi statuti. La mia vita è sempre in pericolo, ma io non dimentico la tua legge. Sono piccolo e disprezzato, ma non dimentico i tuoi precetti. Io vado errando come pecora smarrita; cerca il tuo servo, perché io non dimentico i tuoi comandamenti (Salmo 119: 83; 109; 141; 176). Per quanto riguardava il popolo d’Israele, Dio aveva dato precise istruzioni intorno agli olocausti e ai sacrifici che si dovevano offrire a Lui, cioè era permesso praticare questa norma divina in qualsiasi luogo, a condizione che nel luogo in cui si presentavano olocausti e sacrifici di ringraziamenti, l’Eterno facesse ricordare il Suo nome. Questo significava che il nome del Signore veniva ricordato in quei luoghi in cui Egli stesso indicava di svolgere funzioni religiose, come appunto erano gli olocausti e i sacrifici di ringraziamenti che si offrivano al Signore. Il tabernacolo, per esempio, ai tempi di Mosè, era il luogo in cui il nome del Signore veniva ricordato perché Lui stesso l’aveva designato come luogo di culto e che il popolo si recava per offrire a Dio i suoi olocausti e i sacrifici di ringraziamenti. Per i cristiani e seguaci di Gesù Cristo, c’è invece una diversa direttiva, in quanto viene precisato che, dove due o tre sono radunati nel nome di Gesù, Egli è presente in mezzo a loro (Matteo 18:20). Inoltre, intorno ai sacrifici da offrire al Signore, non sono più costituite da animali, come nella vecchia dispensazione, ma di lode, come precisano questi testi che rispecchiano la nuova dispensazione.

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Portuguese
Translation in progress. Translated by Thaís Amorim Gonçalo

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