Alba del secondo millennio. Due fratelli, Roberto e Ruggero, lasciano la cittadina di Hauteville, nella regione francese che proprio allora inizia a essere chiamata Normandia, alla volta dell’Italia del Sud. Con loro hanno una spada, un cavallo e una smisurata ambizione.
Roberto attraverso una scaltrezza luciferina che diverrà leggendaria, Ruggero tramite una forza fisica eccezionale e una fede incrollabile che travalica il misticismo, vinceranno i loro nemici, diverranno condottieri potenti e temuti, muoveranno eserciti e conquisteranno un trono. Trovandosi anche a fronteggiarsi l’un l’altro, per brama di dominio e per amore di una stessa donna. Perché, se è vero che due leoni possono cacciare insieme, uno solo può comandare il branco.
Questo romanzo è il primo di una saga dedicata all'epopea dei normanni in Italia.
Genre: FICTION / Historical / MedievalIl romanzo è stato pubblicato nel 2016. Ha venduto più di 3100 copie, tra edizione cartacea ed e-book. E' stato per alcune settimane in vetta alle classifiche di Amazon, dove al momento ha 140 recensioni.
Il romanzo ha vinto il premio Argentario, il premio Città di Sarzana e il premio Lago Gerundo. E' stato finalista in molte altre competizioni letterarie (premio Residenze Gregoriane, premio Città di Cologna Spiaggia, premio Città di Ladispoli, premio Il Romanzo Storico, premio Il Magnifico Lettore, premio Città di Murex, premio Città di Cava de' Tirreni).
Il monaco avanzava a passi misurati lungo la navata centrale della chiesa abbaziale. A quell’ora, ben prima del mattutino, solo la fiamma delle candele rischiarava il transetto, proiettando ombre incerte sull’alto soffitto a travature. Il gelo che precedeva l’alba, contro cui poco poteva la stoffa ruvida del saio e lo scapolare nero dell’ordine benedettino, irrigidiva le membra dell’uomo, e sembrava morderlo fin nelle ossa. L’aria sapeva d’incenso, di sego animale e di antica devozione.
Il religioso era di bassa statura, magro, la schiena curva e il naso pronunciato, la tonsura monacale a celare l’incipiente calvizie. Biascicava accenni di salmi mentre, secondo il voto d’umiltà della regola, spazzava la pavimentazione in arenaria, serpentino e porfido che, gli avevano confidato, era frutto dello spoglio di un vicino tempio pagano.
Mondati i gradini dell’altare dalle gocce di cera, il monaco si segnò compitamente e si diresse al coro. D’un tratto si fermò, sussultando. Dinanzi alla prima delle tre absidi, il corpo di un uomo era riverso sui lastroni d’arenaria, carponi, le braccia tese, ben separate dal busto, più nella posa d’un Cristo caduto che nell’atto supplice del penitente.
D’istinto il monaco pensò a un questuante rifugiatosi all’interno dell’abbazia per sfuggire agli artigli della notte. Poi però notò le vesti sontuose, il mantello, gli stivali di feltro. Si liberò in fretta della ramazza, s’inginocchiò di fianco all’intruso. E s’irrigidì, riconoscendolo.
- Conte Ruggero? - azzardò. - Mio signore? State bene?
L’uomo sollevò il capo. Era sulla settantina, i capelli candidi, la barba ben curata. La sua corporatura era massiccia, il torso imponente, gli arti robusti.
Language | Status |
---|---|
Spanish
|
Already translated.
Translated by María Angela Maraschi
|
|
Author review: Ho apprezzato la cura e l'attenzione di Maria per i dettagli, la ricerca dei termini più adeguati all'epoca storica del romanzo, l'impegno per rendere - anche in spagnolo - la caratterizzazione dei personaggi attraverso il loro lessico. Ha persino trovato alcuni miei errori nel testo originario. In conclusione: molto brava. |