Farnaz è un nome femminile persiano che simboleggia una civetta ed è anche il nome conferito ad una lussuosa barca il Sunseeker Predator 130 con bandiera delle isole Cayman.
Il proprietario, Nasrollah Behbahani, appartenente ad una ricca famiglia di proprietari terrieri, nasce ad Ahwaz nel sud dell’Iran. Prima dell’avvento di Khomeini la famiglia lascia la Persia e si trasferisce in Europa. Il giovane Nasrollah vive e viene educato nei migliori college svizzeri.
L’istruzione ricevuta non conduce il ragazzo sul percorso professionale e di vita immaginato e auspicato dalla famiglia per il loro unico figlio ma lo convoglia verso una carriera di criminalità e l’illegalità diventa la sua compagna di vita.
Con l’aiuto di un coetaneo, suo compagno di studi, malfattore quanto lui ma più giudizioso e sopraffino nell’arte della disonestà progettano e realizzano un traffico di droga dal Medio Oriente al cuore dell’Europa. Un banale incidente e una fatale dimenticanza concorrono alla scoperta di un loro carico di droga alla frontiera franco svizzera. Da quest’avvenimento e con il contributo di una buona dose di malasorte tutta la struttura dei loro affari e del traffico di droga precipita e affonda.
Oltre al fallimento la maggiore preoccupazione di Nasrollah e del suo socio è costituita dalla magistratura e dalla polizia svizzera ormai sulle loro tracce e contemporaneamente dalla feroce vendetta degli Hezbollah libanesi convinti di essere stati traditi per la cattura di uno dei loro uomini infiltrato in Israele.
La previdenza del suo socio e la rapidità della loro fuga potrebbe forse salvare le loro vite perché il destino anche per i malviventi è sempre imprevedibile.
Genre: TRUE CRIME / General
Erano in quattro intorno ad un tavolo ovale, in una delle sale di conferenza, nella sede del Mossad a Tel Aviv.
Due funzionari dei servizi israeliani e due quadri della sezione Narcotici della Polizia di Stato.
Una riunione programmata che, salvo emergenze particolari, si teneva sistematicamente una volta al mese.
La Polizia in Israele ha il controllo e la responsabilità di tutti i problemi collegati al traffico, spaccio e consumo di droga nel paese. Il Mossad interviene soltanto per quanto attiene all’importazione clandestina di droga dai paesi arabi limitrofi.
Gli argomenti ricorrenti dei loro colloqui riguardavano due principali oggetti.
I persistenti sforzi sia di Hamas dalla striscia di Gaza sia degli Hezbollah dal confine libanese di introdurre droga in Israele. L’obiettivo era la distribuzione a prezzi stracciati soprattutto a soldati e studenti, in pratica alla nuova generazione del paese. Le intenzioni erano quelle di indebolire le nuove leve israeliane. Parallelamente, per gli enormi margini di profitto della droga, realizzare fondi per i movimenti terroristici.
Il secondo motivo di confronto riguardava il territorio. Laddove si riusciva a penetrare nel paese con carichi di droga si poteva ipotizzare anche l’ingresso di terroristi e aspiranti suicidi.
Abbiamo una novità annunciò l’agente del Mossad Shmuel Even-Zahav. Abbiamo avuto notizia che, sull’isola di Cipro, dalla parte turca, sia attiva una raffineria di oppio per la produzione di cocaina ed eroina. E tutto da accertare ma, date le distanze dall’isola di Cipro, si può immaginare l’inizio di un nuovo traffico verso le nostre coste, soprattutto verso le spiagge di Gaza.