Un viaggio oltre i confini della storia e del tempo alla ricerca di un retaggio comune ai popoli e alle civiltà del pianeta, un’analisi rigorosa sul mito comune di esseri provenienti dal cielo che all’alba del genere umano diedero origine alla civiltà e all’evoluzione della nostra specie.
Mauro Paoletti ripercorre la storia, i miti e leggende delle più importanti culture del pianeta ritrovando un filo conduttore che sembra sfuggire a qualsiasi interpretazione logica ma sembra trovare la sua sussistenza nell’evidenza di contatti ante litteram avvenuti tra esseri provenienti dal cosmo e le prime culture del nostro pianeta.
Attraverso un viaggio che dagli Elohim biblici passa per l’India giungendo ai Sumeri, agli Egiziani, ai Maya e agli Aztechi passando per la Cina e i popoli del Nord Europa (come Celti e Irlandesi) l’autore delinea un quadro estremamente dettagliato e coerente tracciando un percorso di ricerca ed indagine unico nel suo genere.
Genre: RELIGION / Ancient
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Elohim, אלהים, è un vocabolo che si trova nella Bibbia di lin- gua ebraica. Indicato come plurale di “Eloah”, viene riferito al vero Dio, agli Dei pagani, agli angeli, ad esseri sovrumani, ai figli di Dio, a uomini forti.
Eloah, אלוה, il cui significato è “Signori”, “Guardiani prove- nienti dal cielo”, è formato a sua volta da El usato per indicare il Dio di Israele, suprema divinità cananea che richiama il dio sumero.
Per avere un quadro più ampio a riguardo si deve tener conto che la Bibbia è una raccolta di tradizioni orali comprendenti miti, leggende, eventi storici a cui si aggiungono scritti dei di- versi profeti, leggi e regolamenti stilati a fini igienici e alimen- tari, poemi, canti e preghiere, il tutto proveniente da diversi luoghi.
La sua stesura iniziò nell’ottavo secolo a.C. I testi che la forma- rono erano scritti in ebraico antico e in parte in aramaico su lunghi rotoli di pelle e pergamena non di facile lettura. Inoltre, osservando una pagina originale della Bibbia, risulta evidente la sequenza consecutiva delle lettere e parole scritte senza l’uso di spazi, punteggiatura e, soprattutto, di vocali.
Milioni di lettere impresse in una serie consecutiva che si pre- sta a diverse interpretazioni. Difatti porre spazi e punteggiatura in determinati punti ne cambia il significato.
La stesura attuale è frutto di una convenzione fra i vari rabbini succedutisi nel tempo, di conseguenza è naturale chiedersi se questa versione, considerata ufficiale, corrisponda all’antico originale, ossia alla versione scritta a memoria dal profeta Ezra nel 539 a.C.
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English
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Already translated.
Translated by Jesus M. Gonzalez
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