Dodici posti dove non volevo andare by Clara Cerri

Una saga famigliare tragicomica, ambientata a Roma

Dodici posti dove non volevo andare


Una raccolta di racconti che si legge come un romanzo. La storia sopra le righe di una famiglia romana dagli anni '50 a oggi, attraverso le sfide e le perdite della vita, con la guida dell'amore della musica e dell'arte e di una tenace, commovente capacità di resistenza. I tre personaggi principali della vicenda incarnano tre generazioni in successione: William, un cantante americano depresso e deluso (la cui storia si ispira a quella di Brian Wilson), che cerca nella musica e in Roma la consolazione per il suo fallimento; Clara che ricorda e scruta negli animi mentre vive una vita che avrebbe voluto diversa, il giovane pittore Roy che viene abbandonato da tutti i suoi amori tranne che da quello per Roma. L'ironia, l'eros, l'amicizia guidano l'intreccio delle storie fin dove si intravede una pace possibile, quella del perdono. Tutti sono assolti, generazione dopo generazione, e dopo i tre giorni di tenebre viene un giorno come tutti gli altri.  

Alcune recensioni di Dodici posti dove non volevo andare:

sul sito Cultora

sul sito LiberArti 

sul blog Il momento di scrivere

sul blog di Francesco Mastinu

sul blog di Enrico Giammarco

sul blog Zebuk

sul blog Passione Lettura

 

Genre: FICTION / General

Secondary Genre: FICTION / Romance / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 60.046 words

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L'ebook è entrato più volte nei primi mille per vendita nella classifica di Amazon.it e nei primi cento nella classifica "Letteratura contemporanea". Ha mantenuto un ritmo di vendita costante dall'aprile 2014 ad oggi


Sample text:

Sto tremando. Non so da dove tiro fuori tanta rabbia. Sento che mi esploderà qualcosa nel cervello se non interrompo questa corsa. "Scusami. Tu volevi sapere di Elena e Salvatore, se si amavano ancora. Penso di sì, sai. Non è una cosa che puoi fare solo per dovere, senza nessuno che ti ami e ti sostenga. Per me e Giulio è così", sospiro. "Credo. E poi essere un albero, ma chi se ne frega, era un'idea cretina. In un romanzo c'era una che si sentiva un grande albero e voleva dire che ormai era troppo vecchia per pensare al pisello. Io non sono ancora troppo vecchia".

Rita ride suo malgrado. "Basta, dai. Non mi importa niente di Elena e di Salvatore, erano solo un'incarnazione dei miei desideri. Sembravano così forti solo perché so che il tempo non è eterno".

Scuoto la testa. Non è quello il punto, maledizione!

"Rita, se tu dovessi chiedere un miracolo, un miracolo solo, cosa chiederesti? Qual è la cosa che ti farebbe strisciare con la lingua a terra fino a un altare? Perché sarebbe una cosa enorme, capisci? Sarebbe concentrare un'energia tremenda sulla tua vita, che ti potrebbe incenerire! Vorresti che Giuseppe ti amasse come tu lo ami, che ti facesse sentire in diritto di vivere? Ma lui è solo quello che è, il frutto del suo destino. Come mio figlio. Non c'è un altro Giovanni sano e intatto sotto la malattia. Non c'è un altro Giuseppe. Sai qual è il mio rimorso peggiore, quando mi guardo indietro? Non aver amato di più mio figlio quando non mi sembrava nemmeno umano".


Book translation status:

The book is available for translation into any language except those listed below:

LanguageStatus
English
Translation in progress. Translated by Erin O'Rourke and Caroline Petricola
Spanish
Already translated. Translated by Florencia Ortiz

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