Due storie, un unico protagonista.
Si comincia con un funerale insolito, pieno di dolore ma anche di leggerezza. Ma c’è un prima e anche un “dopo” in questa storia vera che sembra finzione.
“Se un bimbo deve morire, è bene che muoia nelle braccia della mamma!” e Carlo, con la sua cardiopatia congenita letale, viene adottato e decide diversamente. Morire? Ma neanche per sogno!
Lotta col suo cuore malato per venti anni. E’ a Filadelfia, a Parigi, a Bergamo, a Londra, a Torino. Tante operazioni al cuore, ma non bastano. Ci vuole un cuore nuovo … e il trapianto viene eseguito anche se un gabbiano finisce nel motore del jet che lo dovrebbe portare a Bergamo… col cuore nuovo che aspetta a Parigi.
Carlo è sempre ironico e scanzonato, dimentico della sua malattia e impegnato ad aiutare gli altri.
Tutto a posto dopo il trapianto? No, quel cuore non va bene. Le connessioni si chiudono e Carlo sta per morire. Occorre un baronetto di Londra per rimetterlo a posto.
Aerei privati, corse notturne contro il tempo, chirurghi famosi. E Carlo diventa un mito. Conosce tutti, da Gino e Teresa Strada, amici di papà, a Ronaldo, incantato dal piccoletto che lo rincorre sulla spiaggia, a Marco Tardelli che premia le sue abilità da chef, a Stella, che vuole scrivere un libro su di lui, e a Fiorello, Caparezza e Marco Berry, che si incantano davanti alle sua voglia di aiutare gli altri.
Papà diventa primario a Torino. Opera bambini che altri non vogliono toccare, trapianta cuori impossibili. E lui e Carlo si preoccupano di far sorridere i bimbi ricoverati, vogliono “bambinizzare” l'ospedale.
Ma, dopo più di dieci anni, il cuore di Carlo si affatica e nessuno lo vuole rioperare.
In una sequenza convulsa, ricompare il chirurgo baronetto, che opera a Torino e scompare, costringendo papà a rioperare in un turbine di sentimenti. E’ necessario un nuovo trapianto, che nessuno vuole fare e papà decide che lo farà lui, qualunque sia il risultato.
Carlo lo aiuta con la sua ironia, quando deve decidere se dare un cuore a lui o ad una bimba morente. “Papà, il cuore di una femminuccia non lo voglio!”
Tanti preallarmi, tante corse a Bergamo con Carlo moribondo. Alla fine le operazioni. Un cuore artificiale e poi il ritrapianto. Ma gli organi sono sfiniti.
C’è un’altra storia. Un gruppo variegato crea un ospedale fuori dal mondo. E Carlo è anche lì, in Somalia, a sostenere il padre nell’ospedale dei bambini. Strade impolverate e droghe verdi da masticare. Piccoli malnutriti da curare, appendiciti che muoiono in una città senza chirurghi.
Vicende emozionanti si incrociano nella realtà e nella mente di papà. Carlo è protagonista elegante di una sofferenza piena di leggerezza e di attaccamento alla bellezza della vita sua e degli altri. Personaggi famosi, generosità sorprendenti e cattiverie gratuite. Una valanga di emozioni e di eventi incredibili. E tanti amici intorno a Carlo.
Genre: FAMILY & RELATIONSHIPS / Adoption & FosteringHo venduto personalmente 1,500 copie cartacee con presentazioni.
Ho venduto da 100 a 200 copie eBook
Partecipo al Premio Cesare Pavese 2017 nella sezione Medici Scrittori
Ho vissuto molti anni negli Stati Uniti ed ho molte conoscenze
Le persone cambiano nel tempo. Possono peggiorare, difficilmente migliorare, di solito la maggior parte si ferma, si compiace delle comodità e sicurezze raggiunte e non vede nessun altro al di fuori di sé.
Noi, invece, facciamo un sacco di cose insieme, vero, Ca’?
Del resto con te è impossibile fermarsi, non ce l’hai mai permesso. La tua voglia di vivere e la curiosità per tutto ciò che vedi ci hanno svelato un mondo diverso, pieno di sorprese.
Ti incanti davanti al mare di Santa Margherita e mi chiedi dove comincia il cielo.
Mi tormenti con la tua voglia di capire come vivono gli zingari che reclamano un soldino.
Dagli zingari agli africani, il passo è breve.
Hai cominciato a chiedere di Emergency, di Gino Strada. Ti ho spiegato che cosa sono i pappagalli verdi… hai letto il suo libro. E poi, la curiosità per la fondazione Forma dell’ospedale Regina Margherita… che bello aiutare i bambini malati! Non ricordo più se mi hai chiesto di venire in Sudan, ma hai sempre avuto tanta sete di conoscenza, di partecipazione alle disgrazie del mondo e una solidarietà naturale per tutti gli sfortunati.
Da dove vieni tu?
Language | Status |
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Spanish
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Already translated.
Translated by Mercedes Diaz
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