Cinnamon Bay by Siegfried Futterlieb

La vendetta degli Ayatollah

Cinnamon bay

Nel mondo occidentale una “fatwa” viene per lo più considerata, delle volte erroneamente, come una condanna di morte da parte di una comunità islamica. I fatti narrati riguardano l’ordine di un paese islamico di uccidere un giornalista reo di aver favorito un atto criminoso nei confronti di autorità politiche e religiose iraniane. La sfida è fra l’incolpevole giornalista e i servizi segreti di Teheran. Il reporter sa di non poter in alcun modo convincere le autorità religiose iraniane della sua innocenza. Sa anche che deve tagliare tutti i ponti con il suo passato, cambiare identità, nascondersi e pregare che la vendetta degli ayatollah non lo raggiunga. Un evento imprevedibile che apparteneva al suo passato si intromette nel destino delle sue ricerche. A prima vista sembra che la provvidenza abbia preso la sua difesa ma la predestinazione degli Dei aveva altri progetti. 

Genre: TRUE CRIME / General

Secondary Genre: NON-CLASSIFIABLE

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 35534

Sample text:

Il detective londinese aveva rintracciato, con molte difficoltà, due sole persone che, all’indirizzo di Chelsea, recapito segnalato da Monique a John in punto di morte, ricordavano quel francese che abitava in Flood Street. L’investigatore aveva anche accertato che l’alloggio affittato apparteneva ad una banca locale. Riuscì a ricostruire la data di disdetta dell’appartamento, malgrado fossero passati più di trentacinque anni. Il periodo coincideva con l’epoca in cui Monique aveva lasciato l’Inghilterra per gli Stati Uniti.

L’agenzia investigativa aveva in seguito tentato con ogni mezzo di ottenere il maggior numero d’informazioni possibili da parte della televisione privata Channel 24, ma senza alcun successo. Quest’ultima aveva eretto un muro invalicabile nascondendosi dietro molti cavilli sostenuta da un’agguerrita schiera d’avvocati.

Era tuttavia riuscita a scoprire l’ultima residenza di Serge a Londra, un appartamento ammobiliato piuttosto semplice e modesto che lui utilizzava, sembra, assai raramente. Il locatore, una società finanziaria della City, aveva fornito alcune utili informazioni.  L’inquilino aveva stipulato un contratto a tempo indeterminato che poteva essere disdetto da entrambe le parti, una volta l’anno a fine dicembre, con un preavviso di tre mesi. Il locatario aveva rescisso il contratto nel mese di febbraio e n’era scaturita una controversia che si era in seguito risolta amichevolmente. La Società aveva tenuto in considerazione tutti gli anni in cui l’affitto era stato pagato puntualmente ogni primo del mese unitamente al fatto che il sig. Rossini non aveva mai dato motivo di nessun reclamo, e bontà loro, avevano accettato il pagamento di cinque mesi d’affitto al posto dei dieci che lo scioglimento del contratto avrebbe richiesto.

 


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