Un villaggio dell’Alta Baviera sul finire del diciassettesimo secolo.
Una donna sola, intelligente e dotata di conoscenze che appaiono quasi magia agli occhi dei più.
Preparando ciondoli e cataplasmi, studiando le erbe, le pietre e le stelle Marika dovrà trovare il modo di sopravvivere da sola in un mondo che vede in lei una minaccia e nelle donne poco più che animali.
La luce negli occhi di una bambina, l'omicidio di un padre di famiglia e l'arrivo di un inquisitore al villaggio distruggeranno il delicato equilibrio che Marika aveva instaurato con gli altri abitanti e lasceranno che l'invidia e il rancore coltivati per anni facciano maturare il frutto dal gusto più amaro: l'odio.
Pubblicato su Amazon ad agosto 2019
Karima camminava lentamente avanti e indietro, lanciando ogni tanto occhiate al cielo che si stava rapidamente scurendo.
In giardino, le macchie gialle dei fiori di liquirizia svanivano pian piano preparandosi per la notte, mentre i grandi cespugli di lavanda cercavano invano le loro spighe: avevano terminato la raccolta dei fiori quel giorno stesso e la casa era fortemente impregnata dell'intenso profumo della lavanda, ma in giardino era il gelsomino che spandeva il suo dolce aroma inebriante a coprire quasi ogni altro odore.
Karima, però, che per tanti anni aveva passeggiato in quel giardino e ne conosceva ogni erba e ogni sasso, percepiva chiaramente il profumo delle erbe aromatiche provenire dall'angolo orientale: la salubre salvia che cura ogni male, il resistente timo, la fresca menta che protegge lo spirito e infonde ottimismo, l'esuberante melissa, il regale issopo che protegge e purifica, il timido mirto che favorisce l'amore... E, nella luce crepuscolare che svaniva rapidamente, riconosceva senza indugio l'angolo delle ortiche che respingono i malefici, a cui si mescolavano i rossi papaveri che donano la preveggenza; in lontananza vedeva ancora il gracile e prezioso arbusto di mirra, coltivato con tanta fatica per la sua resina odorosa. Le nere bacche dell'atropa belladonna, le mortali radici dell'aconito e la regina delle erbe magiche, la mandragora, si trovavano in un angolino riparato e sorvegliato da fieri cespugli di alloro.
Al centro del giardino, poi, alcune pietre disegnavano un cerchio perfetto; non erano ormai che ombre nella notte, ma su ognuna di quelle pietre erano stati incisi simboli e parole in lingue dimenticate da tempo. E quello era il punto che Karima controllava con maggior insistenza.
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English
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Already translated.
Translated by Elizabeth Macmillan
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Author review: Elizabeth si conferma un'ottima traduttrice che dedica cura e attenzione alla scelta delle parole ed è molto attenta anche in fase di revisione. Ha anche una grande conoscenza delle erbe, argomento importante del libro. Ho apprezzato molto il suo lavoro. |
French
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Unavailable for translation.
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Portuguese
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Unavailable for translation.
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Spanish
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Already translated.
Translated by Elizabeth Garay
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Author review: Elizabeth ha confermato di essere un'ottima traduttrice. È stata molto veloce, rispettando ampiamente i tempi stabiliti, senza togliere nulla alla qualità della sua traduzione. Sono molto soddisfatta e felice che abbia tradotto questo libro. |