Fino a che punto, in una relazione di coppia, ci si può spingere nell’irresistibile avventura di fondersi con l’Altro? Stendhal, in De l’Amour, paragona l’amore a un fiore delizioso, ma dice che bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sull’orlo di un precipizio. Questa immagine si adatta molto ai desideri e alle scelte dei protagonisti del romanzo.
Da un lato, Enrico, lo scrittore di successo, dall’altro Gloria, una ragazza americana, che lavora a Roma come attrice in film mitologici scadenti. Enrico è attratto, oltre che dalla sfolgorante bellezza di Gloria, dalla sua anima, nella quale intravvede, dietro l’apparente superficialità, un angoscioso senso di vuoto, che vorrebbe alleviare e colmare.
La loro relazione diventerà una sorta di lotta, da parte di Enrico, per raggiungere la completa fusione (“noi siamo una sola carne e una sola anima”) e, da parte di Gloria, per superare la paura di perdere, in questa fusione totale, la propria identità. Il finale, imprevedibile, illumina retrospettivamente il senso della loro vicenda.
Genre: FICTION / GeneralDa ragazzo, Enrico si era sempre innamorato di donne impossibili. Impossibili per lui, che, quando accadeva, era come paralizzato dall’emozione; e poi spaventava quelle poverette con appassionati vaneggiamenti che avrebbero voluto essere dichiarazioni d’amore. Gli andava invece tutto liscio con ragazze occasionali, per le quali non provasse alcun sentimento.
Il suo apprendistato erotico era iniziato nell’appartamento sopra al suo, a casa degli zii, i quali disponevano di una domestica (così si chiamavano allora) assai attraente. Lui e suo cugino se la disputavano – anche se erano molto più giovani di lei – come partner della ‘lotta’ scherzosa che ingaggiavano spesso con lei e che era una deliberata e ricercata occasione per toccarla, per tastarle le poppe, i glutei, le cosce. Lei stava al gioco.
Durante queste lotte, Enrico era inebriato dall’odore del corpo accaldato della Lina, un misto di sudore e di profumo scadente. Era incantato dai suoi seni, che sembravano scoppiare sotto la maglietta bianca, dalle labbra turgide e lucidate col burro di cacao, dagli occhi verdi da gatta sfuggente, dai lunghi capelli biondissimi, dal suo ventre appena un po’ arrotondato, ma che finiva, giù in basso, in quel nascondiglio misterioso dove si annidava, dicevano, un fiore di carne capace di procurare, a chi sapesse come coglierlo, il più intenso dei piaceri. Pensava a lei di notte e, pur sentendosi molto in colpa per via delle prediche dei Reverendi Padri presso i quali studiava, la spogliava con la fantasia e si eccitava a tal punto da doversi procurare, per trovare pace, quel triste piacere solitario che – diceva il suo severo confessore – era una nuova spina nella crudele corona che trafiggeva il capo di Gesù crocifisso.
Language | Status |
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English
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Already translated.
Translated by Linda McCall
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French
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Already translated.
Translated by Sanja Audar
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Author review: Maleducata e volgare, da non prendere in considerazione. |