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Quando Zelda riapre gli occhi, dopo aver perduto un duello a colpi di magia, si ritrova in un corpo che non è il suo. Non ha più i capelli biondi ma neri e striati di viola; indossa abiti new gothic e non i suoi soliti jeans scoloriti. Sheila, che un tempo era la sua migliore amica, ha deciso di scambiare le loro vite con un incantesimo.
Mentre è immobilizzata e in attesa di morire, Zelda ricorda il giorno in cui i poteri magici si sono manifestati: il suo sedicesimo compleanno.
Non pensava, fino a poche settimane prima, che avrebbe dovuto lottare contro la magia nera di Salem, per salvare se stessa e Paul, il ragazzo mortale di cui è innamorata.
Zelda è una fiaba urban fantasy che rievoca lo stesso stile incantato e leggero dei racconti delle fate; una storia che alterna momenti di tenerezza, di azione e di coraggio. L’esperienza di una ragazzina come tante, pasticciona ma con un gran cuore, che scopre quanto sia difficile crescere, con o senza poteri magici.
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Il faro si staglia imponente. È una forma quasi irreale, confusa nella nebbia che risale dall’oceano, opaca come l’ultimo barlume di un sogno.
Alzo gli occhi verso l’alto e scorgo la luce che proviene dalla stanza in cima: quel bagliore appare ancora più accecante del faro stesso. È il potere.
Le mie gambe si muovono da sole, salgono le scale e mi guidano verso il fulgore.
Indosso abiti che non sono da me: pantaloni neri di pelle, top scuro scollato che lascia ammiccare il seno. Le mie orecchie sono bucherellate da orecchini e al collo porto un vistoso crocifisso d’argento. I miei capelli neri, lunghi e lisci, hanno un’evidente ciocca viola.
Mi sta aspettando e tra poco una di noi due morirà.
O io, o lei stavolta.
Apro la porta e mi ritrovo dentro una stanza circolare, la camera del guardiano del faro. C’è un fornello da campeggio poggiato su una mensola, un letto di ferro con una coperta, un armadio rosicchiato dalle tarme.
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English
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Already translated.
Translated by Alessandra Arfanotti
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