Una settimana per (non) innamorarmi by Silvia Castellano

Lui sembra un principe delle fiabe. Ma in realtà è un gigolò. E lei avrà bisogno del suo aiuto...

Una settimana per (non) innamorarmi

Kenzie Stewart ha ventidue anni ed è la pecora nera della famiglia. Sua nonna è la classica signora ricca fissata con le apparenze e ha pianificato minuziosamente la vita di Kenzie e dei suoi fratellastri. Kenzie, però, ha sempre fatto a modo suo, e sua nonna non manca occasione di farglielo pesare. Da quando ne ha ricordo, inoltre, non sopporta i matrimoni, ma alla festa di fidanzamento della sua migliore amica Lily non può proprio mancare. Lì incontra Adrian: bellissimo, coi capelli scuri e gli occhi di un blu intenso… Sembra un principe delle fiabe. Ma in realtà è un gigolò.
Kenzie non riesce a toglierselo dalla mente, è attratta da lui, ma non è disposta a condividerlo con le altre.
Quando sua nonna la chiama per ricevere la conferma che il suo fidanzato andrà con lei al matrimonio di sua sorella Keira, Kenzie non riesce proprio ad ammettere di essersi lasciata con David e promette che ci andrà accompagnata. Disperata, chiede l’aiuto di Adrian, che dovrà fingersi il suo fidanzato per una settimana.
Ce la faranno a convincere tutti, soprattutto sua nonna? E riuscirà Kenzie a non innamorarsi dell’affascinante e carismatico Adrian?

Genre: FAMILY & RELATIONSHIPS / Love & Romance

Secondary Genre: HUMOR / General

Language: Italian

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Word Count: 442500

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Quasi 10.000 copie, 1° classificato su Amazon. Rimasto nella TOP100 per oltre tre mesi. 1° romanzi rosa, 1° humour.


Sample text:

Non avevo mai sopportato i matrimoni. Mi erano sempre sembrati un po’ falsi. All’improvviso scopri parenti che non hai mai conosciuto e ti contattano amici che non vedi da una vita, congratulandosi con te come se fossi la loro migliore amica. Tutti i matrimoni a cui ero andata erano stati delle noie mortali ed estremamente pomposi. C’erano centinaia di persone che venivano da tutto il Paese solo per gli sposi, ma di facce conosciute, in realtà, ce n’erano davvero poche. Nella mia famiglia, la più importante e ricca del Connecticut, un matrimonio altolocato era considerato il massimo delle aspirazioni di una persona. Due dei miei fratelli – Jason e Sharleen – avevano seguito le richieste di nostra nonna, Genevieve Stewart, si erano sposati giovani e con persone appartenenti all’alta società come noi, e presto Keira, l’altra mia sorella, avrebbe fatto lo stesso. E io? Io restavo la pecora nera della famiglia, sfortunata in amore e in gioco, sempre sola ai matrimoni. Inutile aggiungere che ero una perenne fonte di imbarazzo per mia nonna.

Dovevo ammettere che ero rimasta molto sorpresa quando la mia migliore amica Lily mi aveva chiamata una sera, piangendo di felicità, perché il suo fidanzato storico le aveva chiesto di sposarlo. Anzi, scioccata era il termine più corretto. Ciononostante, quel venerdì primo giugno, mi preparai per la festa di fidanzamento di Lily e Tom senza troppo entusiasmo. Avevo impiegato un sacco di tempo a trovare un taxi e, in realtà, mi ero rifiutata di uscire prima. Ero andata lì solo perché volevo bene a Lily.

 

 


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