Un manoscritto ritrovato spalanca le porte all’inaccessibile tema della verità inseguita a tutti i costi. In un’altra epoca, pettegolezzi, invidie e scandali tracciano la narrazione di questo romanzo allegorico e intangibile, come le deformi maschere dei protagonisti. Un pingue medico di provincia, un fabbro, un prete, un farmacista, due giovani sposi, una fanciulla… e poi un’ingannevole parata di prove e smentite, fino a giungere ad un epilogo del tutto inaspettato. Un contesto narrativo apparentemente lontano, tuttavia più che mai attuale. Una triste metafora sulle indiscrezioni dapprima ridicolizzate, poi violentate e infine contestate. Una malinconica immagine sull’inconsolabile consapevolezza di sopravvivere soltanto alle proprie interpretazioni.
Genre: FICTION / Christian / RomanceIl libro è uscito da poco. Pare che le vendite vadano bene, sia nelle librerie che su internet.
In men che non si dica mi ritrovai a percorrere un vecchio sentiero di campagna.
Attorno a me tutto si mostrava meraviglioso e virtuosamente perfetto. Alle mie spalle il casolare - contemplativo e stabile come i languori ineffabili delle genuine tenerezze - sembrava s’allontanasse insieme al suo ricco passato d’impenetrabili storie di desideri senza forma e di amori senza amanti. Quel giorno la natura pareva essere incontaminata e non ancora profanata dai segni imperfetti degli umani. I petali dei fiori somigliavano a lacrime colorate, mentre l’aria che respiravo possedeva il titanico peso di uno straordinario, quanto organizzato, caos. La quiete che assediava il mio cervello crivellava brutale i miei timpani e la mia anima.
Era un anonimo mese d’agosto di tanti anni fa quando m’invitarono in campagna. Consanguinei vanitosi, per essere più precisi, cugini, che, col pretesto di esibire a tutti i parenti la vecchia casa di famiglia in via di ristrutturazione, coglievano la tediosa occasione per concedersi a quelle patetiche rimpatriate stracolme di cibi unti e vino rosso servito in bicchieri delicati e inquietanti. Guai a me se negassi che l’impudico vitto fosse gustoso, tuttavia non posso non ammettere una sorta di disagio nell'affogare nei soliti noiosi discorsi del tipo: “Ricordi quando eravamo bambini? Si giocava sempre all'aria aperta”, e altre amenità sul medesimo smielato argomento.
Approfittai dell'intorpidimento generale post-pranzo per fare due passi.
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English
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Already translated.
Translated by Rosemary Dawn Allison
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Author review: Traduttrice precisa, puntuale e meticolosa. Davvero molto professionale. |