"Vorrei tanto avere il coraggio di dirtelo".
Harper è un gran sognatore e si divide tra i suoi compiti e le tesine che May, la sua migliore amica, continua a rimandare perché non ha tempo di leggere i libri consigliati dal gruppo di lettura della scuola. May (detta Trilli) è una ragazza dolce e piena di energie che non si ferma mai, neanche di fronte alle indagini dell'agenzia investigativa di Jack Pierce, nella quale lavora non ufficialmente part-time nel tempo libero o quando non aiuta la signora Pierce in libreria. Durante un'operazione sotto copertura una disattenzione di May la porta ad ubriacarsi a una festa e Harper non può far altro che correre in suo soccorso, ma non senza conseguenze.
Ma quando May inizia a guardarsi intorno e a uscire con sempre più ragazzi, in particolare Owen O'Brian il capitano della squadra di baseball, Harper inizia ad avere qualche dubbio sul voler rimanere suo amico. Sotto la guida di Syd, sua sorella minore, alla fine, sarà costretto a organizzare un piano per avere l'ultima possibilità di esprimere i sentimenti che prova nei confronti di May. Ma non tutto ciò che viene programmato va sempre nel modo prestabilito...
Novella pubblicata il 1 giugno 2016 su amazon.
Keene, New Hampshire
25 Novembre 2005
Ore 00:50 circa.
Ero uno sfigato colossale. No, sul serio. Altrimenti non si spiegava perché mi trovassi nel mio letto, insieme a una ragazza…
Mi correggo: sdraiato accanto a una ragazza in catalessi. E non era una ragazza qualsiasi. No. Era la mia amica May. La mia migliore amica.
Più la guardavo dormire, più mi chiedevo come una ragazza con una faccia così dolce potesse combinare un disastro dopo l’altro senza averne la minima idea. Stavolta May si era sbronzata a una festa, e mia sorella minore Syd mi aveva aiutato a riportarla a casa prima che la situazione potesse degenerare con l’intervento della polizia in seguito alle lamentele del vicinato. E se la polizia l’avesse trovata lì, sarebbe stato un disastro, dato che suo padre era un poliziotto.
Appena entrati May aveva continuato a cantare un motivetto di una canzone e fui costretto a tapparle la bocca per evitare che i miei genitori la sentissero. Syd, invece, era salita per le scale in fretta e mi aveva lasciato la responsabilità di prendermi cura di May, con la scusa di essere esausta. Esausta…il problema era che non ne aveva voglia. Questo significava che avrei dovuto salire le scale con più di cinquanta chili tra le braccia. Non è che fossi poi così forzuto: ero flaccido, quello sì, per via di qualche chilo in più e i rotolini di ciccia sulla pancia. Non che fossi grasso, eh. Solo un po’…diversamente in forma, ecco. O paffuto, come diceva sempre May. Ma, alla fine, dopo una sudata memorabile, ero riuscito a portarla in camera mia sana e salva e, soprattutto, senza destare l’attenzione dei miei genitori che dormivano nella stanza di fronte alla mia.