Keene, New Hampshire
5 Giugno 2006
Ore 22:50
Harper
Lei era lì, dall’altro lato della strada, più bella che mai, con i capelli castani tirati in una coda di cavallo, mentre sorrideva allegra, aggiustandosi la piccola borsa a tracolla che le era scivolata di fianco. Indossava degli shorts corti di jeans, abbinati a una t-shirt rosa. Era accaldata, forse era davvero corsa fin lì da chissà dove.
Il tempo si fermò, concentrandosi in un solo attimo. L’attimo in cui realizzai che non era lì per me, ma era insieme a…
May
“Owen” mi bloccai all’istante, senza fiato. “Ci sediamo?” gli indicai una delle panchine che costeggiavano la strada, di fronte al gazebo rotondo in legno, nella piazza principale. Era uno dei miei posti preferiti.
Un biglietto. Un malinteso. Questo ha portato Maybelle Watson (detta Trilli) e Peter Harper ad allontanarsi. Da amici per la pelle, sono diventati due estranei, per gli otto anni consecutivi, fino a quando May, stufa della sua vita a New York, del suo lavoro di avvocato, del suo fidanzato apatico e insensibile, avvocato anche lui, decide di tornare a Keene. Ed è qui che incontrerà di nuovo Peter Harper, il suo amico speciale, il suo Peter personale. Tra liti, scontri e cioccolate calde col cuore di gelato, May scoprirà ciò che Harper avrebbe voluto dirle quella sera di inizio estate.
Genre: FICTION / Romance / General"Ti amo già da un po'" è stato pubblicato sulla piattaforma Kindle Publishing il 22 luglio 2015 ed è rimasto nella top100 vendite dello store amazon.it per 80 giorni (ad oggi 7-10-15). Miglior posizione in classifica #4 top100 generale (amazon.it). Ha venduto più di 5500 copie.
Keene, New Hampshire
5 Giugno 2006
Ore 22:50
Harper
Calma.
Mantieni. La. Calma.
Era in ritardo soltanto di venti minuti. May è sempre in ritardo, del resto. Ero stanco di fare avanti e indietro sull’asfalto, quindi mi ero seduto su uno degli scalini del gazebo in legno, a pianta ottagonale, con il tetto a punta, situato nella piazza dove di solito io e May ci soffermavamo a mangiare qualcosa, dopo scuola, prima di tornare a casa. Questo accadeva prima che May si mettesse con Owen, qualche mese fa. Che poi non ne era neanche innamorata. Era più una cosa…fisica, da quanto avevo capito.
Mi mancava trascorrere il mio tempo con lei. May. È la mia migliore amica da quando ho memoria. E all’improvviso era scomparsa. La vedevo soltanto a scuola e di sfuggita dalla finestra di camera mia, dall’altro lato della strada. Fu allora che mi resi conto di quanto lei fosse importante. Non solo come amica. E allora avevo escogitato un piano. O meglio, Syd, mia sorella minore, aveva escogitato un piano. Le aveva lasciato un biglietto da parte mia, nella sua borsa, nello spogliatoio delle ragazze, durante l’ora di ginnastica. Un piano perfetto.
Lei si sarebbe presentata e le avrei detto ciò che provavo, senza mezzi termini, senza indugi, senza perdere ancora altro tempo prezioso. May era una ragazza che agiva d’istinto e mi avrebbe baciato, lì, sugli scalini del gazebo. Il nostro posto.
No. Scossi la testa con vigore, avvilito. Queste cose accadono soltanto nei film, con il colpo di scena finale, quando lo sfigato – ovvero io, in questo caso – viene raggiunto dall’amata, dopo una corsa sfrenata, per rivelargli i suoi sentimenti ricambiati.
Scossi ancora il capo per scacciare dalla testa quel film mentale che mi ero immaginato.