Scherzi del Natale by Marco FOGLIANI

Diversi racconti natalizi scritti nell'arco di una ventina d'anni

Scherzi del natale

La raccolta comprende i seguenti racconti:

BABBO NATALE, GLI GNOMI RIBELLI E LA BEFANA
BUON NATALE, BERNARD!
CHI HA PAURA DELL’ELFO CATTIVO?
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
HOTEL BETLEMME, BUONASERA
IL NATALE DEL PROFUGO
IL PANETTONE DI BABBO NATALE
IL REGALO DI NATALE
IN OGNI PORTO
L’ULTIMO DEGLI ZAR
LA PREPARAZIONE AL NATALE
LE DUE MARIE
LE MINIERE DI BABBO NATALE
LETTERA A BABBO NATALE
MICHELA E LO SPECCHIO
MIRACOLO DI NATALE IN CASA SPARAPIFFERI
NATALE DI GUARDIA
QUANDO FUFFY SI E' SMARRITO
SI CHIAMAVA PASQUALE
SOGNO DI NATALE
SUPERFOOTBALL MEGASTORE
UN MESSAGGIO PER BABBO NATALE
UN NATALE DIVERSO
UNA NOTTE MOVIMENTATA
VENTO DI NATALE

Dato il carattere tematico della raccolta, si avverte che alcuni dei racconti potrebbero essere presenti anche in altre raccolte tematiche dello stesso autore.

Genre: FICTION / Short Stories (single author)

Secondary Genre: FICTION / Fantasy / Short Stories

Language: Italian

Keywords: natale, scherzi, racconti

Word Count: 33243

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Sample text:

SI CHIAMAVA PASQUALE 

Si chiamava Pasquale ed era poco più che un ragazzo. 
Suo padre era da poco sparito dalla sua vita, e ciò aveva aumentato di molto i suoi problemi. Tutti gli chiedevano soldi. Nessuno gli voleva dare un lavoro (o forse nessun lavoro faceva per lui). A chi gli chiedeva cosa volesse fare da grande, rispondeva ”Babbo Natale”. Gli ricordava il suo padre dolce e premuroso, l’ultimo di una buona razza che ormai gli pareva estinta.
E poi anche Pasquale amava i bambini. Passava tanto tempo (troppo, dicevano alcuni) a giocare con loro, e ci si trovava a suo agio, bambino tra i bambini.
Così, quando si avvicinava Natale, gli piaceva andare a trascorrere le sue lunghe giornate oziose al centro commerciale. Qui guardava a lungo e con interesse ognuno di quei Babbi Natale indaffarati e sorridenti, di tutti i tipi, con o senza occhiali, persino donne, ma tutti con lo stesso gioioso abito rosso e bianco. Spesso, proprio come un bambino, per guardarli si avvicinava loro così tanto che questi o lo allontanavano infastiditi, o gli davano una caramella, o si scusavano dicendogli che non avevano nulla di adatto a lui, solo roba per bambini. Ma lui chiedeva solo: “Ti posso dare una mano?”, oppure “Posso fare anch’io Babbo Natale?”. Chi lo snobbava o lo prendeva per scemo; chi gli offriva un biglietto da visita o un numero di telefono di cui non sapeva bene che farsene; chi lo indirizzava a qualche negoziante o commesso lì nei pressi. Ma questi ultimi non erano mai soddisfatti. “Ne abbiamo già a sufficienza”, oppure “Sei troppo giovane, ripassa tra qualche anno”, o “Sei troppo gracile”, oppure gli facevano strane domande a cui non sapeva rispondere, e poi gli dicevano di andarsene.
Un giorno vide un Babbo Natale più bravo di tutti gli altri. Lo guardò per ore distribuire ...


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