La vita di Amber Johnson scorre tranquilla e senza eccessivi scossoni. Tutto è ben programmato, lo studio, il lavoro, le ambizioni che la porteranno a raggiungere i suoi obbiettivi. Si rende conto che qualcosa manca alla sua esistenza perfettamente pianificata, ma evita di pensarci, di lasciarsi coinvolgere da emozioni e sentimenti.
Aron Armstrong non sa ancora esattamente cosa vuole dalla vita, forse non l’ha mai saputo. Dopo un incidente che ha spezzato per sempre la sua carriera come giocatore di hockey, lavora in una caffetteria in centro a New York perché convinto di non avere altre prospettive. Una tragedia passata lo ha portato a lasciarsi vivere, senza particolari interessi, senza sogni per il futuro. Ma quella stessa tragedia lo spinge a proteggere ogni persona bisognosa del suo aiuto, come una sorta di redenzione.
Quando Amber inizia a lavorare nella stessa caffetteria i due giovani si incontrano nuovamente. Dopo aver frequentato lo stesso liceo anni prima ed essersi ignorati ora iniziano a conoscersi davvero. Mentre la festa più romantica dell’anno incombe, tra dolci cuori di cioccolato, desiderio e promesse d’amore, il loro legame si intensifica. Ma l’amore a volte non basta.
Riuscirà San Valentino a far breccia nei loro cuori e unire i loro destini?
CAPITOLO 1
Amber
Anche questa giornata sarà infinita. Sono notevolmente indietro con lo studio. Ma non è nemmeno una novità, è la norma ultimamente. E non posso permettermelo. Mi alzo talmente presto la mattina che potrei quasi evitare di andare a dormire. Se c’è una certezza nella mia vita è che non posso assolutamente perdere la borsa di studio. Devo mantenermi in regola con gli esami e con una media alta, anzi altissima.
Essere la migliore non è mai stato impossibile per me, ma sta diventando davvero difficile ultimamente. Vorrei iniziare a lavorare al più presto. Per questo ho bisogno della specializzazione in antropologia. Voglio il mio lavoro, quello vero, non un altro. Non uno occasionale che mi permette di continuare a mantenermi e che mi lascia, a fine giornata, avvilita e frustrata.
Appoggio i gomiti alla piccola scrivania della mia piccola camera. Non ne posso più. Sono troppo stanca e il tempo è sempre poco. Questa tesina oltretutto mi sta strappando l’energia spremendomi goccia a goccia. Ma devo consegnarla per forza entro domani a mezzogiorno. E deve essere la migliore.
Ho assoluto bisogno di un caffè, non riesco più a connettere. Il mio povero cervello ormai è completamente fuso, andato. Comportamento umano. Filosofia della mente. Vorrei davvero capirci ancora qualcosa, invece è la mia stessa mente a essersi persa del tutto ormai.
Decido di alzarmi dalla mia poltroncina girevole e raggiungo la cucina. Il passaggio è quasi istantaneo. Dal buco di stanza al buco di cucina. Mi chiedo se Elaine sia già sveglia. A volte riesce a essere silenziosissima per non disturbarmi. Apprezzo la sua collaborazione in questo momento.
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Portuguese
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