La scrittrice Belinda Beaumont trascina da tempo la propria vita tra delusioni sentimentali e professionali. Ha molte idee, forse troppe, ma non riesce a sfruttarne nessuna per concludere qualcosa di positivo. La situazione di sfiducia e sconforto sottopone Belinda a uno stress emotivo che si sta trasformando in malattia, trascinandola al limite. Sforzandosi di esorcizzare il dolore che le è stato inferto, la sua vita inizia a rimanere in bilico tra illusione e realtà.
Nel corso di una pausa di riflessione, si imbatte casualmente in un articolo riguardante un laboratorio a Losanna dove si sta sperimentando un congegno elettronico che potrebbe aiutarla a guarire e a riprendere in mano la sua vita. Tra i membri del team medico e tecnico riconosce l’amico Daniel Deville, incontrato diversi anni prima a Parigi, con cui non ha mai osato approfondire il rapporto. Riesce a entrare nel programma come volontaria per sottoporsi all’esperimento e attraverso il dispositivo progettato da Daniel parte per un viaggio all’interno della mente in cui verrà a contatto con la sua parte più intima e profonda, l’immaginazione. Si ritrova così di fronte al primo grande amore ideale della sua adolescenza, Jared Hathaway. Ma la realtà la richiama a sé con la forza di una nuova autentica passione. E questa realtà è Daniel. Tra i tanti universi possibili, la scelta tra amore ideale e amore reale porterà Belinda a comprendere e a scoprire la verità su se stessa, sui suoi desideri.
Illusione o realtà? Chi farà parte del destino di Belinda? Chi la salverà? Un’illusione che potrebbe diventare fin troppo reale o una realtà che potrebbe illuderla spezzandole il cuore?
CAPITOLO 1
Belinda
Sto lottando, giorno dopo giorno, per sopravvivere. E non è semplice, soprattutto ultimamente. Sopravvivere al costante affluire di troppi pensieri che affollano la mente fino ad annientare l’essere lucido e razionale che è in me. Forse la verità è che lucida e razionale non lo sono mai stata, anche se ho forzato la mia volontà in varie occasioni. Non esisto. Non esisto come mi vorrebbero gli altri. Fingo di esserci, ma non ci sono. Nessuno se ne accorge.
Io intanto cambio, cambio continuamente. Vorrei cambiare carattere, personalità. Vorrei cambiare anima. Non sempre un desiderio si avvera. Ho dovuto fare i conti con la realtà. Proprio quella realtà che non sono mai riuscita ad accettare del tutto e che mi fa sentire così persa, così lontana.
Se non posso cambiare anima, potrò mai cambiare mente, pensieri? Hanno sempre detto che cuore e mente prendono due direzioni separate. Sarà vero? O è forse vero che sono legati indissolubilmente, amalgamati in modo tale da renderli un tutt’uno, inscindibilmente intersecati l’uno all’altra?
Ho troppe idee. La mia mente è troppo affollata per poter produrre qualcosa di positivo concedendo spazio alla creatività. E le idee non si succedono l’una all’altra con coerenza e utilità. Questa è la parte peggiore. Sono come uno sciame di mosche che si gettano tutte, in contemporanea, sul miele. Come mosche sciamano infatti nella mia mente invadendomi il cervello.
Sì, questa sono io. Belinda Beaumont, autrice italo-francese di scarso successo e probabilmente di scarso talento, con troppe idee totalmente scoordinate. Sono talmente tante che ho addirittura bisogno di regalarle o di venderle quando non riesco a sopprimerle, a soffocarle.