"Non aveva mai visto due uomini così stratosferici. L’ormone impazzì e si ritrovò a spiarli appiccicata a Rossella che occupava gran parte della finestra. Scostò del tutto il lenzuolo tenda e rimase ad ammirarli. Da vestiti erano belli, da mezzi nudi erano anche selvaggi."
Il vero amore: un’utopia, quando hai il cuore ridotto in pezzi come un puzzle. Samantha soffre, ha alle spalle un matrimonio mancato che le pesa come un macigno. Rossella fugge da un ex violento, che le ha fatto male. Entrambe non hanno soluzione, sanno solo che aiutare gli altri porterà loro benefici. Perciò scappano dalla realtà quotidiana e arrivano a Zanzibar, un’isola densa di bellezza e natura. Luca e Chris Thorsen sono due bellissimi gemelli, affascinanti e divertenti, con un sorriso malizioso che attrae. I loro occhi parlano di eccitazione e ironia, il loro comportamento di seduzione e sentimento, ma temono i legami sentimentali. I due fratelli rimangono colpiti dalle due donne e si faranno conoscere tra situazioni scabrose ed esilaranti, in un crescendo di empatia che li unirà a due ragazze uniche e imprevedibili. Una storia romantica e ironica, dove a fare da padrona è la voglia di rinascere e credere nell’amore nonostante tutto. Perché per conquistare una donna bisogna farla ridere, questo è certo.
Genre: FICTION / Romance / Contemporary
Uscito il 4 marzo. Confido nei lettori che hanno apprezzato tutti i miei precedenti libri editi con case editrici conosciute.
Atroce.
Era stata una giornata lunga, infinita… proprio atroce. Non sapeva che altro aggettivo trovare per definire il dolore sordo e pulsante che le divorava il cuore. Samantha si passò una mano sul viso, non aveva ancora versato una lacrima e non stava eseguendo nessuno dei consigli che lei elargiva con convinzione alle sue pazienti. Non urlava, non piangeva, non rompeva vasi e non muoveva un muscolo. Non era neppure in grado di dire da quanto tempo fosse lì a fissare il suo bellissimo abito da sposa. Lungo, a sirena, con scollatura a cuore, tempestato di perline e brillantini. Aveva deciso il modello dopo essersi innamorata di uno simile guardando la trasmissione Cercasi abito da sposa. Il cellulare suonò. Un’altra volta. La suoneria di Pocahontas l’avvertì che era di nuovo Rossella. Non voleva risponderle, non voleva parlare con nessuno. Si mise a letto vestita, si tirò le coperte sopra la testa e cercò di dormire: erano le sedici e nulla andava bene.
Il campanello suonò incessantemente insieme al cellulare. Samantha si riscosse, strinse gli occhi e guardò la sveglia: le nove. Si sentiva pesta e dolorante, un mal di testa fortissimo le trapanava ininterrotto nel cervello e la forza vitale l’aveva abbandonata. Mise i piedi per terra e si rese conto di essere ancora vestita, tutta stazzonata ma completamente vestita con addirittura le calze. Oltre al campanello e al telefono, si erano aggiunti dei colpi alla porta.
«Samantha, aprimi! Aprimi, cazzo! Aprimi! So che sei lì!» sentì urlare l’amica.
Sospirò, doveva immaginare che Rossella, da vero Ariete, non avrebbe mollato mai il suo obiettivo che in quel momento era lei.
Con flemma, si diresse alla porta e, con uno scatto furioso, l’aprì con ferocia mentre Rossella sollevava il pugno per bussare.