Miss Elisa Blaind sogna il momento in cui finirà il periodo di lutto di Lord Desmond Elthon, di cui è perdutamente innamorata, e lui sarà infine libero di sposarla. Prima che il suo sogno diventi realtà, tuttavia, Elisa sente il padre prometterla in sposa al marchese di Rochester. Disperata, va a trovare Lord Rochester e cerca di convincerlo a ritrattare la richiesta, ma lui è irremovibile. Presto Elisa capisce di essere non solo una pedina nelle sue mani, ma che l’ha sposata per vendicarsi di un torto subito nel passato. La vita coniugale la deprime, vorrebbe incontrare Desmond, e l’opportunità arriva quando si reca insieme a Rochester a Londra per la Stagione. Lì Elisa capirà che nulla era come credeva e che tra le persone che la circondano nessuno è meritevole di fiducia.
Genre: FICTION / Historical / AncientUscito all'inizio febbraio, questo mio romanzo ha venduto, fino alla fine di aprile, circa 3000 copie (incluse nel conteggio le pagine lette con KDP).
Il rumore dello schiaffo risuonò tra le mura della stanza. La pelle del viso dell’uomo in piedi davanti a Miss Blaind iniziò a bruciare come la superficie del sole. Lord George Noel Glenarvon Rochester, Sesto Marchese di Rochester, era furioso. Gli occhi del colore della notte si fecero stretti, fiammeggianti, e nel momento in cui si posarono sulle iridi verde acqua di Elisa Blaind, tra loro sprizzarono scintille. Lord Rochester si portò una mano sulla pelle arroventata. Lui non poteva vedere, ma lei sì: le piccole dita erano stampate sul suo viso, come un timbro scarlatto, per fargli capire con chi aveva a che fare.
Quando il sibilo alle orecchie diminuì, Lord Rochester avanzò di un passo verso la ragazza, incollerito, sovrastandola dall’alto dei suoi sei piedi d’altezza. Senza indietreggiare, lei alzò la testa in un atteggiamento di sfida, anche se in realtà voleva tenere testa allo sguardo glaciale del suo avversario. Elisa era sorpresa, quasi impaurita dal suo stesso coraggio e dalle conseguenze del proprio atto.
Per alcuni secondi i due restarono paralizzati, avvolti dalla tensione palpabile che li teneva incatenati uno negli occhi dell’altra. Turbata dall’intensità dello sguardo che sembrava volerla trapassare, Elisa si preparò a difendersi da un possibile gesto di rivalsa dell’uomo. Poi sbottò:
«Siete un essere spregevole! Meritate tutta la mia inimicizia.»
Alle sue parole, Rochester abbassò la testa, continuando a fissarla.
«Devo ammettere che la vostra inimicizia è alquanto dolorosa» disse, alludendo allo schiaffo che ancora bruciava sulla guancia. «Mi stupisce che da una figura così gracile possa scaturire tanto impeto.» Dalla furia iniziale sembrava essere passato a un sottile sarcasmo.
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English
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Translation in progress.
Translated by Lia Garcia
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