IL COMMISSARIO SENSI non è il tipico poliziotto. Ha un look gotico assolutamente fuori luogo, un senso dell’umorismo caustico e un approccio al lavoro del tutto personale, il cui punto cardine è cercare di evitarlo a tutti i costi.
Ma non sempre è possibile. In queste sette storie, che spaziano dal suo periodo da infiltrato in una setta satanica alle prime esperienze come capo della Squadra Mobile spezzina, Sensi sarà costretto a investigare sul serio, volente o nolente.
Per farlo dovrà unire le modeste doti investigative sue e della sua squadra a quelle di un segugio molto più instancabile di lui, un cacciatore pronto a gettarsi sulla scia di sangue di un delitto con tutto l’entusiasmo... di un gourmet.
Perché, ovviamente, Sensi ha un oscuro segreto: ha dentro un ospite demoniaco, molto indesiderato, ma talvolta utile.
Astaroth non è un inquilino facile, ma se c’è qualcuno in grado di capire come funziona la sanguinaria mente di un killer quello è proprio lui. Che plaude all’efferatezza e alla violenza, ma che è anche ansioso di mettere gli artigli su ogni anima nera che incrocia. Per farne la sua cena.
Il libro comprende 7 lunghi racconti che fanno da prequel alle avventure del commissario Sensi (poi uscite per Salani editore). Ho creato la raccolta come tratura limitata e firmata per i fan più fedeli, ma le richieste sono state così tante che dopo un po' ne ho fatto una versione autoprodotta che ha poi venduto più di 2000 copie (al netto della tiratura limitata di altre 250 copie), ottenendo ottime recensioni su Amazon e Goodreads. Considerando che il mercato italiano è da sempre ostile alle antologie, penso che sia andato piuttosto bene.
Sensi, una volta, era stato accoltellato. Be’, a dire il vero non era proprio stato accoltellato, comunque aveva finito per trovarsi con un taglio bello grande.
In ogni caso non gli avevano mai sparato, fino a quel momento.
Di primo acchito, pensò: ahia.
Poi pensò: be’, non fa così male.
Infine svenne per il dolore.
Quando si risvegliò la situazione non era migliorata in modo significativo. Era ancora notte ed era ancora in via Nino Bixio, vicino alla stazione, ma adesso era per terra, con la faccia a qualche centimetro da una cacca di cane e con un dolore praticamente insopportabile alla spalla sinistra.
Inoltre sembrava che qualcuno lo stesse sollevando senza tante cerimonie.
Un secondo dopo Sensi fu bruscamente fatto accomodare sulle proprie chiappe dallo stesso tizio che gli aveva sparato.
Era un uomo sulla trentina, con le spalle troppo larghe per essere vere, due piercing nel setto nasale, diversi altri alle orecchie, la testa rasata, il collo tatuato e gli occhi di un pazzo. Lo stava facendo rialzare tenendolo per la spalla ferita, cosa che probabilmente l’avrebbe rimandato presto in black-out.
«Sei in arresto, stronzo» sentì dire.
Per un attimo pensò che quella frase fosse uscita dalle sue labbra. In questo caso era finito nelle posizioni alte della top-ten degli imbecilli integrali.
Poi si rese conto che lui non avrebbe mai detto nulla del genere e dovette arrendersi all’evidenza: lo avevano appena arrestato ed era il tizio tatuato a essere appena finito nella top-ten degli imbecilli integrali.
«Sono il commissario capo della squadra mobile, immondo idiota» rispose, quindi, con voce debole.
L’altro per un istante sembrò confuso.
«Oh, merda» disse, alla fine.
Language | Status |
---|---|
French
|
Already translated.
Translated by ERIC TRIGANCE
|