Può un videogioco diventare come una droga? Creare dipendenza? Questo romanzo cerca di dare una risposta a questi interrogativi attraverso la storia di quattro personaggi reali totalmente diversi l'uno dall'altro e dei loro alter-ego digitali.
Genre: FICTION / Fantasy / Urban LifeUn sole pallido velato di nubi stava tramontando a ovest, quando i quattro raggiunsero una radura spoglia e si fermaro-no ai piedi dell'unica quercia che si ergeva nella zona. Il vento muoveva lievemente le fronde e i rami stormivano co-me per suggerire qualche mistero non ancora svelato.
In lontananza si intravedeva un villaggio, case di paglia e fango costruite in circolo intorno al pozzo. Da alcuni camini si levava pigramente del fumo e saliva al cielo formando un lungo serpente grigiastro.
"Uuumani, che schifo", disse il licantropo. Il suo nome era Smerghell, aveva la pelliccia blu, occhi gialli e denti affilati come sciabole. Indossava solo una leggera armatura di cuoio con impresso sul petto un ragno.
"Parla per te, cagnaccio, io li trovo deliziosi," ribatté il vampiro. Il suo nome era Rarziak, indossava un completo gessato nero a righe grigie, un mantello scuro fino ai piedi, volto pallido, capelli corvini, lunghi, legati a coda di cavallo.
L'orco grugnì solamente, era grosso e verde, come ci si a-spetta da uno della sua razza, indossava un corpetto di cuoio, e nella mano destra impugnava una clava ferrata. Il suo nome era Robbon.
Di fianco all'orco, un cavaliere oscuro, alto quanto il mo-stro verde, completamente ricoperto da un’armatura nera con riflessi violacei, impugnava una spada lunga, anch'essa nera e uno scudo pavese, enorme, con un ragno nero nel centro, su campo viola. Lui era Lord Vanquish.
"Non sembrano esserci cavalieri e simili nei dintorni," dis-se con voce profonda e spettrale.
"Quelli spuuuntano sempre quuuando meno te l'aspetti," ribatté Smerghell.
Tutti e tre si girarono a guardarlo.
"Che c'è?"
"La vuoi piantare con 'ste U?" lo apostrofò Rarziak.
"Scuuu… scusate, era per restare nel personaggio."