Tutte le arti sono arti della memoria. Mnemosine secondo i Greci presiedeva alla memoria. Si pensava fosse una dei Titani, figlia di Urano e Gea, madre delle Muse. A lei si attribuiva l'invenzione delle arti e delle scienze. Oggi tendiamo a studiare la mnemotecnica come una disciplina individualista, competiviva, orientata al self-improvement. Nel mondo classico era un'arte inclusiva, aperta alle donne, agli immigrati e agli schiavi. In questo libro si approfondisce l'arte della memoria da un punto di vista filosofico, antropologico e semiotico, ponendo in evidenza il problema della memoria come responsabilità collettiva per elaborare un sistema aperto in cui l'immaginazione conta più del sapere e le arti si rivelano fondamento di ogni processo cognitivo.
Genre: SELF-HELP / Personal Growth / Memory Improvement"Quando Ulisse, reduce dal vagabondaggio torna a Itaca, il tempo e la vita stessa lo hanno reso irriconoscibile, è ormai un profugo, un vagabondo, non un re. Il primo a riconoscerlo è il cane ormai vecchio e stanco, poi la balia che lo identifica da una cicatrice giovanile. Ma la moglie Penelope non si accontenta di una ferita, vuole da lui una dimostrazione più profonda, qualcosa che nessun altro può darle. Una risposta che soltanto il suo Ulisse conosce, qualcosa che sta dentro la sua memoria: gli chiede di spostare il letto nuziale da una stanza all’altra del palazzo reale e naturalmente lui le risponde che questo non è possibile, avendo egli stesso scavato il letto in un tronco d’albero con le radici salde in terra, molti anni prima. Penelope si convince allora che quel vecchio mendicante sia proprio il re di Itaca. La prova dell’identità non sta in un sigillo o un segno del corpo, ma nella sua mente. Noi siamo quel che ricordiamo".