La giovane Emily è l’ultima discendente dei Redwood, una delle famiglie benestanti di Rosencraft, cittadina in bilico tra modernità e tradizioni ancestrali. Figlia di Adam Redwood e di Katherine Kingstone, Emily è rimasta sola con la matrigna e la sorellastra dopo la scomparsa di entrambi i genitori. Su di lei pesa il fardello di essere considerata “un’esterna” come la madre, misteriosa creatura dai poteri soprannaturali. Maltrattata e sminuita, Emily si sentirà stretta in una spirale che la porterà a “scomparire”, come chi è restio ad adeguarsi alle regole manifestando aspirazioni, ideali, preferenze controcorrente.
Intanto un ingente patrimonio, “il tesoro dei Redwood”, aspetta Emily al compimento della maggiore età. Questo scatena l’avidità di molti abitanti. Tra loro anche i membri della famiglia fondatrice che dà il nome alla città, con l’affascinante rampollo Lawrence Rosencraft che mostra un'inconsueta attrazione nei confronti di Emily.
Vittima di una crudeltà spietata, Emily sarà costretta a un forzato risveglio quando il dolore infonderà in lei una nuova energia che la renderà una sorta di vendicatrice pronta ad abbattersi su Rosencraft senza pietà, senza rimorso. Posseduta da quello che lei stessa identifica come il “demone del dolore”, inizierà a nutrirsi della linfa vitale della città, ammaliando l’intera stirpe dei Rosencraft e risucchiandone ogni volontà mentale e fisica. Sarà possibile fermare l’impatto dirompente di Emily Redwood, l’esclusa di Rosencraft, prima che sia troppo tardi, prima della fine?
Certe ferite vanno lavate col sangue.
Dolcemente, scivolando nella voragine della sua ombra sottile, evanescente.
Perché non sempre vince chi grida più forte.
A Rosencraft tutto torna. Anche lei. L’esclusa.
Genre: FICTION / Horror
PROLOGO
“Tutto torna. A Rosencraft tutto torna. Dolore, umiliazione, paura, rabbia. Come una spirale infinita, un circolo vizioso a cui è impossibile resistere e sottrarsi.
Si tratta di una storia già scritta, fin dal principio. Precipitando negli abissi della memoria, del passato, di ciò che è stata Rosencraft e di ciò che potrebbe ancora divenire. Senza nemmeno crearsi troppe illusioni in proposito. Questo racconto è ciò che resta. Chi leggerà potrà interpretarlo come preferisce, prendere una decisione oppure nessuna. Nulla cambierà, comunque. Tutto è già accaduto. Tutto il bene e tutto il male del mondo, entrambi presenti in fondo a un’anima. Come l’esistenza stessa trasforma, in condizioni avverse, chi era senza colpa, senza malizia. Come le circostanze annientano e annullano un destino, alimentandone l’insofferenza, l’esclusione, la carica distruttiva.
Tutto torna con la forza e la violenza di un potere concentrico. Tutto il materiale è stato raccolto con scrupolo e attenzione ai dettagli. Ora non mi resta che lasciarlo andare, lasciarlo scorrere. Poi attendere il verdetto di chi potrebbe ancora cambiare le sorti di Rosencraft. Oppure permetterle di sprofondare negli abissi della noncuranza, dell’oblio, accettare che scivoli via, dimenticando per sempre di averne fatto parte.
Il tempo di Rosencraft è quello che rimane. Il tempo di Rosencraft è quello che ci mantiene ancora uniti, a combattere una sorte che mai avremmo chiesto e voluto per noi. Forse per come siamo ora, meritavamo di meglio. Ma non ci rimane altro. Non ci rimane né pace né riposo altrove. Nemmeno vita ci rimane. Nemmeno speranza.”
| Language | Status |
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Spanish
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Unavailable for translation.
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