“Odi et amo” Catullo. “Ti odio e contemporaneamente ti amo”. In questa poesia, il poeta latino riassume la grande tragedia del genere umano, la sua difficoltà a vivere in coppia, il suo dolore immenso di fronte alla donna che ama ed odia.
“Excrucior” che letteralmente significa “sono messo in croce”: questo è il termine usato da Catullo per descrivere il suo stato d’animo di fronte all’odio e all’amore provati per la donna amata. Il poeta dice di non sapere il perché di questo suo dolore, “nescio”.
Perché tanto dolore nelle relazioni amorose umane?
È l’evoluzione che ha messo l’umanità in questa situazione difficile. È l’evoluzione che ci ha cacciati in un vicolo cieco amoroso. All’evoluzione poco importa di questa nostra sofferenza.
Per l’evoluzione conta solo che i geni passino da un individuo ad un altro. Questo ha voluto e questo ha ottenuto l’evoluzione con noi.
La nostra è una specie infatti poligama, come la maggior parte dei mammiferi.
La grandezza del testicolo umano rispetto alla grandezza del corpo, la produzione di 200 milioni di spermatozoi al giorno da parte del maschio, sono segni evidenti della poligamia umana.
La nostra specie però si è imposta nel mondo anche, e soprattutto, grazie alla grandezza del suo cervello.
Nel corso dei millenni si sono selezionati individui umani con il cervello sempre più grande. Questi individui erano avvantaggiati avendo maggiore capacità di comprendere e sfruttare l’ambiente che li circondava. Più era grande il cervello, maggiore era la possibilità di imporsi e di riprodursi a dispetto di altre specie.
Genre: SCIENCE / Life Sciences / Evolution
“Odi et amo” Catullo. “Ti odio e contemporaneamente ti amo”. In questa poesia, il poeta latino riassume la grande tragedia del genere umano, la sua difficoltà a vivere in coppia, il suo dolore immenso di fronte alla donna che ama ed odia.
“Excrucior” che letteralmente significa “sono messo in croce”: questo è il termine usato da Catullo per descrivere il suo stato d’animo di fronte all’odio e all’amore provati per la donna amata. Il poeta dice di non sapere il perché di questo suo dolore, “nescio”.
Perché tanto dolore nelle relazioni amorose umane?
È l’evoluzione che ha messo l’umanità in questa situazione difficile. È l’evoluzione che ci ha cacciati in un vicolo cieco amoroso. All’evoluzione poco importa di questa nostra sofferenza.
Per l’evoluzione conta solo che i geni passino da un individuo ad un altro. Questo ha voluto e questo ha ottenuto l’evoluzione con noi.
La nostra è una specie infatti poligama, come la maggior parte dei mammiferi.
La grandezza del testicolo umano rispetto alla grandezza del corpo, la produzione di 200 milioni di spermatozoi al giorno da parte del maschio, sono segni evidenti della poligamia umana.
La nostra specie però si è imposta nel mondo anche, e soprattutto, grazie alla grandezza del suo cervello.
Nel corso dei millenni si sono selezionati individui umani con il cervello sempre più grande. Questi individui erano avvantaggiati avendo maggiore capacità di comprendere e sfruttare l’ambiente che li circondava. Più era grande il cervello, maggiore era la possibilità di imporsi e di riprodursi a dispetto di altre specie.
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