La goccia di basalto by Cristina Toniolo

La morte misteriosa di un'anziana donna, il fascino di un antico maniero dell'Irlanda del nord e i segreti di un'antica famiglia svelati dalla curiosità e dal piglio investigativo di due storici italiani

La goccia di basalto

Quando lo storico Manuel de Santis e la sua assistente, Lisa Ricci, arrivano al maniero della famiglia Beresford, sulla costa nord dell'Irlanda, per svolgere delle ricerche, questo è immerso nel dolore per la scomparsa del vecchio conte Patrick.

Se, da una parte, la famiglia e gli abitanti del villaggio piangono la perdita dell'amato conte, dall'altra sprizzano odio nei confronti di Caitlin Beresford arrivata al castello, dopo vent'anni di assenza, per partecipare al funerale del fratello.

Vecchi segreti corrono il rischio di essere riportati alla luce, antichi e nuovi rancori infiammano gli animi finché, la notte delle festa del solstizio d'estate, l'anziana donna trova la morte in riva al mare.

Mentre Walsh, il capo della polizia locale, brancola nel buio a causa di indizi scarsi e della ancor più scarsa collaborazione dei suoi concittadini, i due storici scoprono verità restate nascoste troppo a lungo e, con l'arguzia tipica di chi ama scovare dettagli anche in poche righe, lo aiuteranno a districarsi tra i tanti misteri che avvolgono la morte della donna.

Genre: FICTION / Crime

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 93849

Sample text:

Dopo aver vagliato a lungo i tanti titoli che gli si paravano davanti, accarezzando con le dita la pelle morbida e consumata di copertine antiche, cercando di respirare piano per non inalare troppo dell'odore intenso, acre e pungente di legno misto a quello di vecchia carta polverosa, un odore che aleggiava nell'aria stagnante di quella stanza come un cappa pesante e asfissiante, spostò la poltroncina sotto al lume, anche se in realtà non faceva abbastanza luce, e cercò una posizione comoda che gli concedesse di chiudere gli occhi per qualche istante, sempre che il sonno fosse sopraggiunto.

Sorseggiando il poco caffè che gli era rimasto, e che si era trascinato dietro come un compagno silenzioso e premuroso, si immerse nella lettura trovando veramente complicato capire quell'antica lingua dopo una tal dose di whisky.

Ad un tratto, e senza che se ne accorgesse, la tazza gli scivolò di mano rotolando sul pavimento e svegliandolo dal torpore che si era appena impadronito di lui.

“Maledizione” imprecò ad alta voce. Era riuscito ad addormentarsi e si era già svegliato. Così non andava bene. Raccolse la tazza, la mise vicina al muro, e riprese a leggere dal punto in cui si era interrotto stando ben attento, questa volta, a non far cadere nulla se si fosse riaddormentato. Era così rilassante immergersi nel mondo fantastico di quei racconti, circondato da tutto quel silenzio. Gli unici rumori che poteva percepire erano quelli delle onde, che si frangevano contro le scogliere sotto al castello, e l'ululare del vento, che si infilava tra le pietre sconnesse dei muri della torre. A tratti anche la porta sembrava volesse aprirsi da sola da tanto forti erano alcune di quelle raffiche. Manuel lesse una riga, due, tre, girò pagina e poi lesse ancora e poi si appisolò di nuovo.


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