La danza non è solo movimento del corpo. È una forma artistica che con Aurelio Porfiri coinvolge anche le parole, in una combinazione di armonia e suoni. In questa danza, i versi del Poeta si ripiegano “in cento e più capriole” per poi dispiegarsi davanti agli occhi del lettore e risuonare nelle sue orecchie come musica. Alcune vanno lette a mente, altre reclamano invece il suono della nostra voce, quasi a voler prendere corpo e forma davanti a noi.
In una tale danza, le parole si muovono in punta di piedi, con la leggerezza e la perfezione di una ballerina classica che abilmente si destreggi tra i vocaboli e le rime, eppure il messaggio che recano nei versi brevi è quello del tormento per uno strazio che “hanno deciso di chiamare: Vita”.
A questo dolore si mescola un senso di nostalgica malinconia, per “quella donna che eri tu”, per “quel bambino che oggi non è più”, per i malati e i peccatori, per gli indifferenti.
Quanta partecipazione emotiva e spirituale, quanta pena per questa nostra condizione umana! Ma dalle nubi dell’inquietudine e della paura nasce un ringraziamento, “Te Deum Laudamus”: perché in fondo ci si affeziona anche alle proprie sventure e al proprio dolore come fossero un dono al quale non si vuole più rinunciare, a questa vita che nonostante tutto continuiamo tenacemente ad amare e nella quale cerchiamo un senso, un significato, una via per la salvezza.
Aurelio Porfiri scrive per sé ma scrive anche per tutti noi lettori dei suoi versi, ciascuno destinatario del personale messaggio che saprà individuare in essi: gli spazi personali hanno qui un respiro universale e siamo tutti partecipi e protagonisti di questa eterna danza delle parole.
L’ultima lirica messa in scena si chiude con un grande interrogativo, forse il mistero più profondo per l’Uomo: “Cosa è il vivere?”. Aurelio Porfiri la sua risposta l’ha trovata.
(Dall'introduzione della Dott.ssa Michela Alessandroni)
Genre: POETRY / European / ItalianIl libro è uscito di recente e quindi la campagna di promozione non è ancora partita a dovere.
QUELLA VITA
Sei quella vita
Che uccide,
Come le bestie che rincorrono
Altre bestie.
Sei quella vita che non capisco
O non posso e voglio capire.
Nel mio ventre c'è un fremito di piacere
E come ere
I mondi si fanno presenti
In un momentaneo divenire,
Come stelle cadenti
Destinate a sparire.
Language | Status |
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Portuguese
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Already translated.
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