La collezionista di sogni by Valentina Bellucci

I sogni sono le uniche cose che restano, anche quando tutto il resto se n'è andato.

La collezionista di sogni

"Non si direbbe che Londra sia una prigione, finchè non ci vivi dentro e te ne accorgi" 
Per Tristan e Mary Lou, Londra è proprio come una prigione, e vittime sono proprio loro: due ragazzi adolescenti, incompresi dal resto dei compagni e testimoni di vite complicate. 
Mary Lou Finger ha sedici anni, la passione per la lettura e una vita incasinata; è bella ed e brava a scuola, ma non basta, a casa sua vive un inferno. 
Tristan Colin, il ragazzo più sfigato della scuola, è chiuso in sé stesso da un vuoto incolmabile. 
Un giorno però le loro vite saranno destinate ad incrociarsi e sarà proprio mentre si imbatteranno l'uno nell'altra che Tristan avrà intenzione di invitarla a uscire. 
Ma cosa accadrebbe se lei dovesse accettare? E come mai ogni sabato mattina Tristan scompare? Dove va? 
La vita di Mary Lou sembra davvero molto confusa, fino a quando un incontro inaspettato cambierà tutto il suo modo di vedere le cose. Sarà proprio lì, alla Boy e Dolphin Fountain, in Hyde Park che conoscerà Annabel, una ragazza di dodici anni, intelligente e spigliata, che dalla vita ha tutto, ma che sarà costretta a crescere troppo in fretta e ad affrontare qualcosa di Molto più grande di lei.  "La collezionista di sogni" e un romanzo commovente, una storia di amore e di amicizia, ma soprattutto una storia di vita. Parla dell'amore nelle sue mille sfaccettature, in una realtà che spezza il cuore e ci ricorda l'Importanza dei sogni. 

 

Genre: JUVENILE FICTION / Love & Romance

Secondary Genre: JUVENILE FICTION / General

Language: Italian

Keywords: Teenager, young adult

Word Count: 83.081

Sample text:

Suona la sveglia. La spengo. Passano cinque minuti e suona di nuovo.

Devo andare a scuola ma non ne ho voglia, mi tiro le lenzuola fin sopra la testa e la lascio suonare. Ma dopo un po’ mi infastidisce e allora allungo il braccio fuori dal letto per spegnerla, poi mi giro dall’altra parte con la faccia rivolta verso il muro.

Adesso c’è silenzio. Un silenzio che mi pesa. Che mi pesa da tre anni. Quel genere di silenzio che quando lo ascolti diventa assordante, e vorresti soltanto che sparisse dalla tua testa e ti accorgi che urlare è l’unico modo. Ma non lo faccio, non urlo, me ne resto zitto, per paura che mia madre mi senta. L’ultima volta che è successo e lei mi ha sentito, le sedute con la psicologa sono aumentate.

Chiudo gli occhi, il vuoto, poi il nulla. Stringo le lenzuola tra i pugni come aspettandomi che cambi qualcosa, o che il dolore mi uccida.

 

 

 

 


Book translation status:

The book is available for translation into any language.

Would you like to translate this book? Make an offer to the Rights Holder!



  Return