Amantine Delamar è una giovane e ambiziosa ricercatrice universitaria di letteratura inglese a Londra. Una domenica mattina, davanti alla fermata della metropolitana di Notting Hill, incontra un ragazzo dagli occhi verdi che scambia per uno sbandato. Pur sforzandosi di ignorarlo è irresistibilmente attratta dal suo atteggiamento irriverente e dal suo modo di provocarla. Torna a cercarlo più volte e scopre che non si tratta affatto di un ragazzo qualunque, ma di Peter Wiles, componente di una band di successo ma a lei del tutto ignota. Amantine è totalmente estranea e disinteressata a quel mondo così distante dal suo, ma non riesce a resistere alla passione che Peter scatena in lei. Tanto da spingerla a tradire ripetutamente Geoffrey, il fidanzato ufficiale.
Perché Amantine non sa ancora cosa significa amare e non sembra nemmeno particolarmente interessata a scoprirlo. L’unica cosa che davvero desidera è essere libera e raggiungere i suoi obbiettivi professionali.
Amantine Delamar e Peter Wiles sono entrambi consapevoli che la loro è una storia senza futuro, senza garanzie. Stabiliscono così regole che non dovranno mai essere trasgredite: “nessuna domanda, nessuna pretesa.”
Ma l’amore, contro ogni regola, è in agguato e il legame tra loro cresce diventando sempre più profondo, più intenso, tanto che Amantine e Peter oltre ad amanti sono sempre più amici, complici, solidali l’una con l’altro. Inconsapevoli di una passione destinata a legarli per anni.
Quanto tempo trascorrerà prima che uno dei due rompa l’accordo? Ma soprattutto… supereranno le differenze per lasciare che l’amore entri a far parte delle loro vite?
PROLOGO
15 Marzo 2014
Sono qui. E quasi non ne comprendo il motivo. Ti osservo in lontananza. Non ha alcun senso la mia presenza. Eppure sono realmente qui, in questa giornata di fine inverno ancora troppo fredda. Di fronte a te che non mi hai causato altro che dolore. Uno dei più grandi della mia vita. Uno di quelli che non si possono perdonare e trascinati negli anni assumono proporzioni esagerate, esasperanti. E forse non ti perdonerò davvero mai. Con questo non cerco di negare le mie colpe, che sono tante e sono gravi. Però tu mi hai tolto tutto. Compreso quello che non credevo di volere con tutte le mie forze.
Ti hanno riempito di fiori. Che ipocrisia. Sono convinta che la maggior parte di coloro che si struggono per te ora, in realtà non ti hanno mai tollerato. Io non sono così. Non ti trasformerò improvvisamente in buono e santo. E non pregherò per la tua anima. Te lo puoi scordare. Già non prego mai, per principio. Crescendo non mi sono ammorbidita. Dicono che con gli anni i difetti caratteriali si amplificano. Io ne sono la prova, sono ancora più arida, più gelida. Tutte le parole che hai avuto da me te le ripeterei, una dopo l’altra. Non sono pentita.
Sono arrabbiata. Mi hai causato un dolore indicibile e sono davvero furiosa. Ma ti ripeto, la colpa è stata anche mia. Mi sono lasciata trascinare, non ho lottato. Sono stata quello che gli altri mi hanno sempre imposto di essere. Ma ora soprattutto sono lucida e mi assumo tutte le mie responsabilità in proposito, sono stata quello che io stessa mi sono impegnata a essere.
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