Matteo Mosseni è uno scrittore in crisi creativa. Per ritrovare l’ispirazione perduta, acquista, con gli ultimi soldi che gli rimangono, una villa ottocentesca. L’edificio però nasconde un segreto imprigionato tra le sue mura da secoli.
In una girandola di colpi di scena, Matteo si ritroverà a fare un patto diabolico per riguadagnare il successo perduto.
Ritornerà ai fasti di un tempo. Ma a quale prezzo?
Un uomo con un lungo cappotto nero percorreva una via del centro della città, avviluppata in una mattina grigia con nuvole basse e minacciose e spazzata da un vento che trascinava con sé goccioline di pioggia. Un cappello scuro ne celava il viso e gli occhi.
La gente per strada non badava a lui, ma a difendersi dalle sferzate gelide del vento di tramontana. L’individuo percorse un breve tratto della piazza San Clemente di Velletri, addobbata a festa per le imminenti feste natalizie, poi si tuffò in un vicolo laterale in cui il vento faceva mulinare cartacce e foglie secche. Percorse il vicolo per la sua intera lunghezza e poi svoltò in un viottolo poco illuminato. A metà strada si fermò, una folata di vento gli alzò per un attimo il cappello rivelando una faccia grinzosa e scolpita dal tempo. Incastonati come diamanti brillavano sul viso due occhi penetranti color ghiaccio. L’uomo guardò nelle due direzioni in cui il lastricato si perdeva e poi entrò nel negozio di fronte.
All’interno un odore di pagine ingiallite e polvere. Centinaia di vecchi libri erano catalogati con ordine in enormi scaffali in noce, qua e là attaccati dalle tarme. L’uomo percorse sicuro il corridoio centrale e arrivò al bancone.
“Bartolomeo,” disse con voce profonda.
Si sentì un fruscio e da dietro una porta apparve un anziano con in mano un volume pulcioso e con gli occhiali in bilico sul naso.
“Ah, sei tu. Ho buone notizie per te.”
“L’hai trovato?” domandò l’altro con una punta di eccitazione.
“Sì, ma non è stato facile.”
Bartolomeo chiuse con un polveroso sbuffo il tomo consunto e lo infilò sotto il bancone.
“Dov’è?”
“Calmati, ora te lo vado a prendere.”