Il giorno del suo dodicesimo compleanno, Joseph viene portato via dal mago Siegfried, e scopre che è nato grazie a una potente magia.
Dopo anni, dopo aver vissuto tra gli incantesimi del Castello d’Argento, sperduto in una terra sconosciuta, il ragazzo apre una porta misteriosa: la stanza della fontana magica, in cui fluisce tutta la magia del mago. Joseph, dopo aver immerso per errore il capo nella fonte, si ritrova con i capelli d’oro zecchino e il potere di percepire i pensieri degli animali.
Il guardiano della fontana è Franz, un ragazzo trasformato in cavallo bianco dal mago, che ha il dono della telepatia e il potere di materializzare gli oggetti.
Assieme fuggono dalla prigionia di Siegfried e raggiungono il regno di Kingstar. Jo viene assunto come stalliere reale e conosce Bethany, la viziata principessa dai lunghi capelli neri e dai magnetici occhi viola.
Genre: FICTION / Science Fiction / General
50
Un’altra giornata di sole era iniziata, i mercanti sistemavano la loro mercanzia sopra le bancarelle. Il mercato era uno spettacolo di colori, stoffe e tappeti, collane e gioielli di incerto valore, pesce fresco, frutta, verdura, cacciagione e vestiti.
Qualcuno trascinava dietro di sé la merce sopra carretti polverosi, le donne tiravano per mano i bambini per evitare che vedessero le trottole di legno e i giocattoli importati dai paesi vicini. Gli uomini urlavano per vendere i loro prodotti: il vocio rumoroso echeggiava nell’aria e raggiungeva il cielo color arancio.
Ognuno, nonostante quel fracasso, sembrava immerso nelle proprie mansioni e nei propri pensieri. Ma c’era un uomo, tra la folla, che superava tutti riguardo a preoccupazioni.
Era pallido e magro: i suoi vestiti, in contrasto con l’ambiente in cui si trovava, erano eleganti e puliti, tanto che non c’era uomo o donna al mercato che non si meravigliasse della sua aria afflitta e che non lo riconoscesse.
Si trattava di Lord Ludwig Dwight, il padrone dell’intero feudo, il quale continuava la sua lenta passeggiata tra le bancarelle senza mai staccare gli occhi da terra. Ogni tanto un sospiro rassegnato alitava dalla sua bocca e lui allora levava il viso al cielo e si fermava, scuotendo il capo.