Kebabbari vs Alieni by Michele Borgogni

The young apprentice of a kebab maker is humanity's best hope to repel an alien invasion.

Kebabbari vs alieni

Alvaro is a university student. Or at least, technically he could define himself as one, but the truth is that his university transcript lies almost untouched in a drawer, who knows where. In the big city, there are too many distractions to think about studying. Too many parties, too much beer, too much smoke... But how can he support himself and pay rent if his parents threaten to cut off his funds? It would take a miracle...

But miracles sometimes happen. And this time, they materialize in the form of a sign written with trembling hand and hung on the entrance door of his favorite place.

APPRENTICE KEBAB MAKER WANTED

Ahmed's longtime assistant has disappeared who knows where, leaving his employer in a bind, and Alvaro happens to be in the right place at the right time: he gets hired! Money, free sandwiches, a few beers, advice from a true master of life, time to spend with friends... What more could he ask for? As if that wasn't enough, Mary enters his life, a girl who is perhaps a bit peculiar, but so beautiful that she seems to have come out of a dream.

Everything seems perfect, right? Except for that gigantic and menacing spaceship that materializes above the city and starts beaming rays at a large part of the population...

Kebabbers vs. Aliens is a wild and thrilling adventure that will captivate you and make you hungry. It's a journey of discovery of life, the universe, and everything...

Genre: FICTION / Science Fiction / Humorous

Secondary Genre: FICTION / Science Fiction / Adventure

Language: Italian

Keywords: kebab, aliens, sci-fi, humour, 42

Word Count: 50000

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Sample text:

Tutto cominciò qualche anno fa, quando la crisi economica era ancora più nera di adesso e io ero poco più che un ragazzo. Mi ero iscritto all'università, non tanto perché avessi voglia di studiare quanto perché volevo lasciare il paesello e scoprire tutto quello che c’era fuori. Sognavo feste scatenate, incontri con stangone in Erasmus, studentesse di architettura o scienze politiche, il fumo migliore del mondo e... la libertà. Dire che trascurai gli studi sarebbe un eufemismo: il primo anno mi concentrai su fumo & libertà, scoprii tutti i locali dove la birra era più economica e i panini più trucidi. Quanto alle conquiste femminili non andò altrettanto bene, forse perché non mi conciavo seguendo le ultime tendenze di Instagram, la mia stanza era ridotta a un buco puzzolente e quelli che frequentavo non erano i locali giusti. O forse perché ero brutto, come mi avevano sempre detto mia sorella e il parroco del paese, Don Calogero. Strana accoppiata, lo so. Passavano un sacco di tempo insieme, quei due. Per qualche tempo riuscii a giustificare il mio libretto universitario immacolato con scuse sufficientemente credibili, poi mia madre, stanca, mi fece capire senza troppi giri di parole che il rubinetto dei soldi sarebbe stato chiuso se qualcosa non fosse cambiato, e così decisi che mi sarei cercato un lavoretto almeno per qualche mese, per rimpinguare le finanze e riuscire a tirare avanti per un po' in caso di emergenza. Dopotutto quanto poteva essere difficile trovare un lavoro qualsiasi in una città così grande?

Il curriculum che avevo messo insieme alla buona riportava come esperienze lavorative:

- Raccolta delle olive presso il podere L'Unto (tre giorni sotto il solleone)

- Collaborazione organizzazione concerto Africa Unite presso la sagra della patata (poi saltato per pioggia)


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