ATTENZIONE: Contenuti e linguaggio sessualmente espliciti!
Il diario di un racconto con continui capovolgimenti di fronte, strani retroscena e travolgenti passioni sessuali.
Andrew, riconosciutosi ormai omosessuale, dovrà fare i conti con la quotidianità della vita tra le mura domestiche in casa di Francesco, suo tenero amante. La loro vita sarà però fortemente scossa dal ritorno inaspettato di Marika, ex compagna di scuola di Andrew. Così come durante l’adolescenza infatti, Marika tenterà di convincere Andrew della propria eterosessualità, ma finirà per innamorarsi di Francesco in un gioco vorticoso di azioni inaspettate. Proprio quando le cose sembrano aver preso una piega inevitabile, la coppia diventerà un trio, ma dovrà fare i conti con le rispettive gelosie e i rispettivi tradimenti. Solo allora Andrew deciderà di allontanarsi da un mondo che crede non gli appartenga più, ma proprio in quel momento, Marika lo informerà d’essere incinta.
Una storia vera come non ne avete mai lette. Una passione travolgente che rischia di annientare i sentimenti ed emozioni così forti da permettere ad ogni lettore di sentirsi il protagonista di una storia che ha dell’incredibile. Non perderti il secondo capitolo di “Io Sono Gay…”
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Ho impiegato un’intera vita per tentare di capire la mia sessualità. Sono riuscito a definirmi risolutivamente omosessuale solo dopo tantissime avventure, atte più a comprendere me stesso, che a conoscere la persona che mi affiancava lungo il percorso della vita.
Già a quattordici anni, quando mi affacciai per la prima volta al mondo della pornografia, avevo notato che qualcosa di strano, in me, doveva esserci per forza. Continuavo a guardare il membro maschile. I gemiti femminili, durante le riprese, mi davano quasi fastidio. Li definivo divertenti. Guardavo alla figura femminile con una nota d’ilarità. Sembrava tutto un grosso scherzo, una finzione enorme. Ma il corpo dell’uomo, teso e ricurvo su quello della donna, con i suoi muscoli in evidenza, il tricipite che sembrava stesse per esplodere e l’addome piatto, quello sì che un certo effetto su di me lo aveva.
Era perfetto. Mi eccitava. Era rude e virile. Il suo membro era turgido e teso. Venoso e pulsante. Era vivo.
La donna poteva anche fingere gemiti e lamenti, ma quel pene era tumido e pronto a esplodere.
Mi piaceva. Mi masturbavo spesso guardando siti porno e, per la maggior parte delle volte, concentravo le mie ricerche sulla figura maschile, più che su quella femminea. La donna, l’attrice ripresa, non m’importava. Poteva essere grassa, magra, bionda, bruna, rossa, anziana o ragazzina. La cosa che mi faceva scegliere un film piuttosto che un altro era la presenza di alcuni attori che, nel mio immaginario, rappresentavano la perfezione di un corpo maschile.
Per tantissimi anni mi sono rifatto a loro. Molti ragazzi, a sedici anni, abbandonano l’idea del supereroe cui ispirarsi e spostano la loro attenzione sulla realtà quotidiana. Io avevo spostato la mia utopia da “spider-man” a un attore porno, di cui non vi dirò mai il nome!