Un amore che supera ogni distanza. Due cuori nati e cresciuti in due mondi separati ma che battono all’unisono. La storia di una donna condannata a vagare e dell’uomo che le insegnò a restare.
Beatrice Berger, ostinata e ribelle, viene mandata a Londra dai genitori per una vacanza studio. Il vero motivo però non è solo imparare l’inglese, ma allontanarla da un coetaneo che rischia di avere una cattiva influenza su di lei. La ragazza non si oppone, ma accetta l’idea senza entusiasmo.
Arrivata a Londra, Beatrice spera solo che i successivi tre mesi scorrano il più rapidamente possibile. Ma poi, giorno dopo giorno, le sue prospettive iniziano a cambiare. Coinvolta dalla simpatia trascinante dei nuovi compagni di scuola, dall’atmosfera e dal fascino della grande città, Beatrice assapora per la prima volta una libertà a lei sconosciuta. E per la prima volta scopre l’amore.
Hunter Stevens, giovane insegnante d’inglese, cerca in tutti i modi di resistere all’attrazione che prova fin dal primo istante per quella ragazzina testarda, intraprendente e spesso indisciplinata. Ma lei lo sfida, lo provoca, lo attrae, si mette nei guai con la sua incoscienza, fino a indurlo a rischiare il suo ruolo pur di proteggerla da tutto e da tutti, anche da se stessa.
Tra Beatrice e Hunter nasce una passione dolce ma irresistibile, contro le regole imposte dalla scuola. Nonostante tutto non si fermano, l’amore oltrepassa i limiti. Vengono scoperti, ostacolati, allontanati, ma resistono e continuano la loro intensa relazione.
Finché una grave accusa, un sospetto tremendo e crudele, contrasta di nuovo la loro storia.
Beatrice è costretta a partire, promettendo di tornare. Hunter le chiede di restare.
Ma quando il destino si mette in mezzo, i desideri del cuore si scontrano con la cruda realtà della vita che Beatrice e Hunter dovranno imparare a gestire per essere forse liberi, un giorno, di tornare ad amarsi.
Una storia d’amore, di speranza, di passione. Ma anche d’amicizia, di fiducia, di lealtà. Tra dolore, separazione, lontananza, affetti negati… ci sarà ancora spazio per ricostruire un amore così puro ma così travolgente?
PROLOGO
Certe storie nascono così, senza alcuna pretesa di lasciare il segno.
Certe vite si intrecciano con quella straordinaria abilità che a volte sembra andare al di là dell’umano, del tangibile. Ma, sempre con la stessa straordinaria abilità, si spezzano. Per poi tornare a ricongiungersi, a ripercorrere gli stessi passi, come in un cerchio infinito.
Certe persone sembrano dominate dall’impulso irrefrenabile di spostarsi, dalla frenesia di vagare continuamente, sempre alla ricerca di qualcosa, di qualcuno o forse più semplicemente di se stesse.
Questa è solo una storia come tante, una vita come tante. Una ricerca, spesso una rincorsa. Un insieme di errori che, nel bene o nel male, sono serviti a tracciare un percorso.
Perché, pur non volendo, credo che ci siano individui condannati a sbagliare più di altri. Io sono una di loro. Potrei tracciare la mappa dei miei errori. Non ho certamente l’ambizione di insegnare qualcosa. Ho avuto paura. Mi è mancato il coraggio. O forse la volontà, la fermezza, l’audacia.
Siamo anime smarrite. Tante, troppe volte. Io mi sono ritrovata così a non sapere più dove andare. O meglio, a non sapere dove restare. A non essere in grado di interpretare i segni, gli sguardi, le parole, le mezze bugie, le mancate verità. Sempre più in cerca di un rifugio e sempre meno incline a trattenermi oltre il tempo impiegato a spezzarmi, a disilludermi.
Mi hanno sempre detto che per andarsene ci vuole coraggio. A me è sempre mancato il coraggio di restare. Senza peraltro cogliere il senso di questo mio perenne vagare, di questo mio scivolare via e cercare sempre una nuova speranza altrove.