Seguita la mappa fino a terre che non dovrebbero esistere gli avventurieri si ritrovano in pericolo come mai prima d’ora. Nel tentativo di salvarsi scopriranno antichi segreti sepolti, un regno dimenticato da tempo e il vero scopo del creatore della mappa nonché le sue arcane intenzioni.
Rendendosi conto che nulla è come sembra gli avventurieri dovranno lanciarsi in una corsa contro il tempo e prendere decisioni che potrebbero risultare cruciali quando, alle porte della città della magia e degli Dei, si affronteranno due incompatibili possibili futuri.
A loro spese scopriranno che il bene per alcuni è il male per altri e che quando il male non è concretamente tangibile la sfida è doppia.
Le avventure e la storia del mondo di Fenuruel continuano con la saga de I Maghi Ribelli.
Un’altra entusiasmante e avvincente avventura in sei volumi che inizia con il libro:
L’Inganno del Mago: I Maghi Ribelli vol.1
Sudava. Sudava e tremava. Mai si sarebbe immaginato di dover sopportare una tale prova mentale quando gli era venuto in mente di conferire col Consiglio Magico. Ripensandoci, ammise a sé stesso che forse avendolo saputo non l’avrebbe proposto con tanta leggerezza.
Senza dire una singola parola gli undici maghi intorno a lui si alzarono all’unisono, il tavolo si aprì e gli fu fatto cenno da uno di loro di uscire. Interdetto, Tjanador si avviò verso la porta che si stava aprendo offrendogli una via di fuga da quell’orribile stanza delle torture. Come un automa s’incamminò verso di essa.
Benché spossato e stremato, in un ultimo scatto di forza di volontà e disperazione si girò un’ultima volta verso i membri del Consiglio: “Avete capito ciò che avete visto?” chiese con tono acido e indispettito. Solo dopo aver parlato si rese conto che questo suo tono avrebbe potuto essere interpretato male, anche se non era stata sua intenzione rivolgersi a loro in quel modo. Purtroppo per lui la stanchezza e la frustrazione avevano proprio in quel momento avuto la meglio.
Gli undici, che si erano appena riseduti, volsero le loro maschere verso di lui. Uno di essi alzò una mano, Tjanador iniziò involontariamente a tremare.
Il potere di quell’individuo era palpabile. Dopo un momento d’incertezza la mano tornò a posarsi sul tavolo. “Noi comprendiamo!” urlò nella sua testa una voce che sembrava la somma di tante. Era così forte che Tjanador si portò le mani alle tempie e quasi si accasciò a terra dal dolore.
