Un bislacco gruppo di avventurieri e compagni di viaggio si imbattono nell’ennesima mappa del tesoro. Decidono ovviamente di seguirla aspettandosi di tutto e niente.
La mappa viene però loro sottratta e questo fa scattare la caccia al ladro. È durante questa caccia che vengono a conoscenza di dettagli riguardo alla mappa che li convincono sempre più che forse questa volta è la volta buona che una mappa del tesoro non sia fasulla. Non è solo questo a convincerli ma anche il fatto che si scopre che non sono i soli che stanno tentando di recuperarla.
Ne scaturisce una caccia serrata, la spasmodica ricerca di indizi e una lotta senza esclusione di colpi che infine condurrà i nostri avventurieri lungo sentieri pericolosi e ignoti.
Sentieri che li porteranno a dover affrontare sfide, enigmi, persone e situazioni in cui le armi da usare non saranno solo la forza e la magia bensì anche l’ingegno, l’intelligenza e il coraggio.
Ma gli avventurieri questo fanno di mestiere e, a questo giro, servirà loro tutta l’esperienza che possiedono per non farsi sopraffare dai nemici e dagli eventi.
l’interno del tempio era completamente vuoto, tranne che per un piccolo recipiente d’argento posto su un piedistallo di cristallo e un grosso candelabro appeso al soffitto. Non c’erano dipinti, non c’era sfarzo, niente bassorilievi, niente finestre. l’Osservatore era di fatto poco più di una ragazzina. Guardava l’interno del recipiente. Anche lei aveva i capelli rasati tranne che per una lunga treccia scura chiusa da un lungo nastro rosso. Tjanador avvertì in lei un grande potere, anche se non riusciva a capire se questo fosse magico oppure no. La porta si chiuse dietro di loro. L’Osservatore si girò per guardarli. Uno sguardo che li ammutolì, tanto era forte e intenso. Come se con quel semplice gesto quella ragazzina stesse tentando di strappar loro i pensieri e i ricordi dalla mente. “Cosa cercate?” chiese distogliendo lo sguardo con grande sollievo dei quattro compagni.
Hardana prese coraggio e rispose anticipando i suoi compagni: “Cerchiamo le Isole Volanti di Niulgreth”.
“Le Isole Volanti? È strano, nessuno chiede più di loro da molto, molto tempo. “ disse l’Osservatore genuinamente sorpresa “ Nemmeno chi le ha create...” aggiunse quasi sottovoce, come se parlasse più a sé stessa che a loro.
“Chi le ha create?” chiese Sycro d’istinto, curioso, come al solito, quando fiutava un segreto. L’Osservatore si girò di scatto, facendo volare la lunga treccia e fissandolo con quello sguardo impossibile da sostenere. “Saperlo cambierebbe il tuo desiderio di trovarle?”
“No, no, non farebbe nessuna differenza” rispose subito l’uomo pregando che la ragazza gli togliesse lo sguardo di dosso. Lei, con un sorriso appena accennato, come se avesse letto i suoi pensieri, lo fece.
