Una seduta psichiatrica presuppone uno psichiatra ed un paziente, ognuno cristallizzato nella sua parte. Che succede, invece, se entrambi si ostinano a voler rivestire lo stesso ruolo? All’ultimo piano di un enorme palazzo, in un piccolo studio medico, si fronteggiano due uomini, totalmente diversi tra loro, ma che hanno in comune l’incrollabile certezza di essere uno psichiatra, nonché proprietario dello studio e di avere di fronte un paziente che reclama con forza la stessa cosa. L’assurda sfida a dimostrare all’altro la cruda verità, sancita da un’iniziale amichevole stretta di mano, li condurrà in una spirale di tensione e follia, in cui entrambi saranno costretti a confrontarsi con i propri e altrui demoni, fino all’inevitabile rivelazione finale, custodita tra le mura di quel misterioso palazzo, che incombe costantemente su di loro.
Essendo uno psico-thriller con venature horror, ha il potenziale per attrarre sia gli amanti del thriller, che dell'horror, che del noir. La trama potrebbe essere perfetta per una versione cinematografica, visto il ritmo serrato e l'escalation di tensione. Il finale a sorpresa è difficilmente immaginabile e altamente ad effetto.
Genre: FICTION / ThrillersIl palazzo aveva così tanti piani che, nei giorni di nebbia, pareva fondersi con il cielo, come un ascensore verso chissà dove.
Al piano terra e al primo piano ospitava un grande centro commerciale, pieno di fast food e ristoranti orientali che, nelle ore dei pasti, si riempivano di lavoratori in pausa pranzo. Tavolini di dipendenti in cravatta, ognuno attaccato al suo cellulare di ultima generazione, si mescolavano a tavolate fragorose di adolescenti con acconciature improbabili, intenti a ridere, prendersi e lasciarsi.
Nei piani più alti c’erano studi legali a non finire, visto che il tribunale distava solo qualche chilometro. Quasi un terzo delle controversie della città veniva discusso tra quelle mura. Era talora imbarazzante, talora divertente, vedere le stesse parti avverse dei medesimi processi, attori e convenuti, incontrarsi per le scale dell’edificio, ognuno diretto verso il proprio ufficio. Talvolta ne nascevano dei veri e propri battibecchi di fronte all’ ascensore, prendendo a pretesto il diritto di prelazione ad entrarvi per avere schiacciato per primi il bottone. Gli stessi avvocati facevano di tutto per non incontrarsi, o, al contrario, per ricercare lo sguardo del concorrente recentemente battuto in aula.
Ad uno dei piani più alti stava uno studio medico, piccolo ma ben arredato. Era curioso constatare come tutto l’edificio, man mano che si saliva, diventasse più silenzioso, più discreto. Al chiasso del centro commerciale, cedeva il passo qualche piano più su il chiacchiericcio brulicante di avvocati ed assistiti in perenne movimento. Fino ad arrivare ai piani più alti. Dove regnava un singolare silenzio, come se fossero staccati non solo dal resto del palazzo, ma dalla stessa realtà circostante. A questa sensazione contribuivano anche alcuni particolari architettonici, stranamente dissimili dal resto.
Language | Status |
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Portuguese
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Translation in progress.
Translated by Ermínia de Fátima Malagodi
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