Il grande risott è la drammatica analisi, capitolo per capitolo, di quanto è stato prospettato ne Il grande reset di Klaus Schwab, il Vate del World Economic Forum, lo sceneggiatore dell'Agenda europea 20-30. Ma cosa comporta in chiave di presente distopico, tentativo di restaurare una filosofia con criteri nazional socialisti, l’applicazione sistematica del transumanesimo in nome del salvataggio del pianeta da parte di una élite che consuma e sporca più di tutto quanto il resto dell’Umanità? Bisogna sopravvivere per raccontarlo alle future generazioni.
Genre: LITERARY CRITICISM / European / Generalhttps://www.amazon.it/grande-risott-riconoscere-ribellarsi-restaurazione/dp/B0CH2G8B1C
In un precedente capitolo ho spiegato che i materiali ingombranti vengono bruciati negli inceneritori. Quello che ho momentaneamente omesso è ciò che succede se quello strumento si trasforma da ciò che è in un termovalorizzatore (bel termine coniato per indicare il fuoco che arde e consuma due terzi di ciò che gli viene conferito in quanto un terzo diventa cumulo di rifiuti speciali che devono essere trattati da aziende specializzate per ridurne la pericolosità e renderli più o meno innocui). Viene prodotta energia in modo diretto o indiretto (pensiamo al teleriscaldamento).
Ebbene, non so quanti tra i lettori salteranno sulla sedia per effetto di ciò che stanno per leggere ma anche il materiale da brucio che entra in un termovalorizzatore viene considerato in Italia fonte di energia assimilabile alle rinnovabili. A Brescia ce n’è uno tra i più grandi d'Europa (incendia circa 750.000 tonnellate l'anno: il triplo di quello di Vienna) e soddisfa da solo circa un terzo del fabbisogno complessivo di calore della città (1.100 gigawattora). Ne trasforma ogni anno 600 in elettricità e 750 per utilizzi termici. Ora, evitando di affrontare il discorso dello smaltimento delle scorie, la falsificazione dei dati sulle emissioni gassose e nelle acque di scarico pesantemente fuori norma (in alcuni casi è successo e gli impianti in questione sono stati posti sotto sequestro, però, c’è sempre un però...), io mi chiedo e me ne assumo la piena responsabilità: come si può considerare il rogo dei rifiuti una fonte rinnovabile? Penserete che ce n’è a sufficienza per farsi venire una piccola ulcera. Ebbene, vi sbagliate. C’è dell’altro.