La razza dei Lykos è stata presa di mira da Ade, che ha deciso di sterminarla per vendicarsi di Apollo, antenato di tutti i licantropi.
Decklan è il Karà, il capo dei Beta.
Vive ad Estia, riserva circondata da mura di piombo e al sicuro dai demoni di Ade. Il suo compito è trovare branchi di Lykos in pericolo ed aiutarli a raggiugere la sicurezza della riserva. La sua vita è perfetta: ha potere, ricchezza, tutte le donne che vuole.
Le cose, però, sono destinate a cambiare.
Sameera è una lupa albina. E' una Beta, una guerriera, e non vuole ritirarsi alla vita serena con le altre femmine. Decklan non saprà resistere alla sfida di domarla e finirà con l'innamorarsene. Ma qualcuno è pronto a spezzare quella felicità e Decklan sarà costretto a chiedere aiuto all'ultima persona che vorrebbe mai vedere: Damian, il Principe dei guerrieri.
Il secondo libro della saga: L'esercito dell'Olimpo
Il romanzo è in vendita dal febbraio del 2015
Si passò una mano tra capelli biondi, portandosi lo smartphone all’orecchio e contò quattro squilli, prima che una voce maschile, roca e autoritaria, rispondesse.
«Che vuoi?»
Decklan strinse gli occhi color rame, coprendoseli con una mano, e dovette prendere un lungo e profondo respiro per non riagganciare.
«Ho bisogno d’aiuto» disse.
L’uomo all’altro capo del telefono tacque per qualche istante; a Decklan sembrò di sentire il rumore della carta di una merendina.
«Apollo non mi ha detto niente» rispose masticando.
Decklan sospirò, stringendo il telefono nella mano.
«È personale.»
L’uomo rise.
«Ma non mi dire.»
Decklan sentì la rabbia montare, ma si morse la lingua, trattenendo tutti gli insulti che aveva voglia di gridare.
«Non ti avrei chiamato se non fosse davvero importante.»
«Di questo ne sono sicuro» ripose l’altro, masticando di nuovo, «Ma ti ho già salvato il culo troppe volte. È ora che impari a cavartela da solo.»
«Vaffanculo, Dam» ringhiò, «Un’amica è nei casini.»
Damian rise di nuovo.
«Sei sempre stato un romanticone.»
«Non ho i mezzi per aiutarla. Ho bisogno del khrathos.»
Sentì Damian sospirare e una carta che veniva accartocciata.
«È umana?»
«No.»
«È dei tuoi?»
«Sì.»
Sospirò di nuovo.
«Va bene. Arriviamo ad Estia domattina.»
Language | Status |
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English
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Already translated.
Translated by Claudio Valerio Gaetani and Monica Zardetto
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Spanish
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Already translated.
Translated by Claudio Valerio Gaetani
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