Giochi di Ombre by Giovanna Evangelista

A psychological thriller filled with romance, with some surprising plot twist.

Giochi di ombre

Liam is a young student that hides a terrible secret: a faceless woman appears in his nightmares, wispering him the same words everynight. This nightmares are an agony for him: they come every night, always identical, since he was a child. After 20 years he has learned to stand them, believing him to be crazy. He doesn't know that, a night like many others, a disturbing truth will start growing, revealing a past that must be hidden. 

*

Liam è un giovane studente fuori sede che nasconde un inquietante segreto: nei suoi incubi appare una donna senza volto che gli sussurra sempre le stesse parole. Questi incubi sono un tormento per lui: gli si presentano ogni notte, sempre uguali, da quando era bambino. Ormai, dopo vent'anni, Liam ha imparato a conviverci, credendosi pazzo. Non sa che, una sera come le altre, un'inquietante verità inizierà a prender forma, rivelando un passato che doveva restare nascosto.

Genre: FICTION / Psychological

Secondary Genre: FICTION / Romance / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 52187 (145 pages)

Sales info:

Dicono di Giochi di Ombre...

"Un romanzo che lascia il fiato sospeso fino all'ultima riga, e che vuole essere letto tutto in una volta." [dal blog Le Parole dell'Anima]

"Bello da tutti i punti di vista. [...] Un ottimo esordio che consiglio a tutti." [dal blog Books Are Infinity]

"Lo ritengo un romanzo per tutti, sia per gli amanti del mistero sia per gli amanti del genere sentimentale." [Nicolò Maniscalco, by Amazon]

"Giochi di Ombre è un romanzo complesso. Un po' romance, un po' mystery, un po' dark, anche un po' thriller, forse. [...] Una storia sui generis, diversa da molte altre che ho letto ultimamente. " [dal blog L'Antico Calamaio]

"Giovanna Evangelista ha le idee chiare rispetto allo sviluppo della trama, e accompagna il lettore nel cuore del mistero, restituendo dettagli che contribuiscono a far salire la tensione in maniera efficace." [dal blog Words! Not Facts, Only Words]

"Una lettura che entusiasma e non fa mai annoiare, una storia che mischia tristezza, felicità, forza e giallo in un mix di emozioni che restano." [Susy, by Amazon]

"E' diventata una storia intricata e interessante dove passato e presente si sono intrecciati fino a formare una trama accattivante e mai scontata." [by I miei magici mondi]

"Giochi di ombre è stupefacente. [...] Eppure Giovanna è stata capace di amalgamare il tutto, aggiungendovi quel pizzico di mistero e di realismo che rendono "Giochi di Ombre" un libro imperdibile!" [Acarannante, by Bookrepublic]

 


Sample text:

  Gaia era infelice.

  Quante volte viene impropriamente pronunciata questa parola.

Ci definiamo infelici quando ci svegliamo stanchi, consapevoli di dover affrontare una faticosa giornata; quando, aprendo gli occhi al mattino, sentiamo la pioggia che sferza le persiane dall’esterno, anche se sappiamo che non potrà mai bagnare l’interno della casa. Ci definiamo infelici quando passiamo dinnanzi a una vetrina e osserviamo il meraviglioso abito che risplende sul manichino, accorgendoci che non abbiamo con noi il portafogli; oppure quando quella che noi chiamiamo con leggerezza “malattia” ci tiene a letto per qualche giorno con qualche fastidio, infondo, sopportabile.

  Ci definiamo infelici con fin troppa superficialità, tanto che ci basta sentirci un po’ giù di morale per dire: “Sono infelice”. Ma esserlo sul serio è ben altro, e Gaia lo era davvero.

  Ormai camminava a testa bassa, con le labbra sciolte da ogni accenno di sorriso, scansando senza farsi notare chiunque provasse ad avvicinarsi a lei e sentendosi, ogni giorno, sempre più marcire dentro. Non era tristezza, non era stanchezza: era pura infelicità, quella che impregna l’anima fino a trasudarne. E quello era diventato uno stato perenne, una sorta di stasi in cui la ragazza galleggiava abbandonata, senza opporre alcuna resistenza.

  Un profondo male di vivere.

  Era in guerra con se stessa, satura d’infelicità. Ma a tutto c’è un limite, anche se talvolta sembra troppo lontano per iniziare a protendersi verso di esso.


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