Douglas Forward è un ragazzo semplice, senza un penny, abituato a vivere all’ombra dei successi dei genitori ed, a peggiorare le cose, pressato dalle continue aspettative della sua fidanzata.
Alla stessa ora dello stesso giorno, Douglas ed altri 7 individui vengono misteriosamente investiti da poteri sovrannaturali. Scoppia subito il caso mediatico, le telecamere hanno catturato tutto ed i nostri eroi presto si ritroveranno sotto i riflettori dell’intera Terra, che li chiama “Sovrumani”.
Il mondo sta per assistere al più grande show della storia.
Riesco a malapena ad aprire uno dei miei occhi e già vedo qualcosa che non mi piace. Il mio orologio fa le 11. Alle 11 sei in ritardo per fare qualunque cosa, qualsiasi essa sia. Ogni mattina riesco ad alzarmi a fatica dal letto. Se non fosse per gli interessanti documentari che puntualmente piazzano nel palinsesto tra le 3 e le 4 di notte riuscirei a godermi di più le mie mattine. Anche se difficilmente riuscirei a godermi una delle mie mattine, che sono fatte per lo più da visite a mia madre.
E’ comunque ora di alzarmi, quasi come un robot riesco a trovare le ciabatte ed a lasciare il vecchio letto a due piazze per raggiungere la porta del bagno, angusto e fastidioso, come il resto del mio monolocale. Le pareti sono tappezzate con una carta da parati verde appassito, i mobili sono di compensato e si rompono al primo tocco, la mia moquette verde è così ruvida che sembra di camminare sul vetro rotto. La vista non è neanche delle migliori, l’unica cosa che vedo da qualsiasi finestra è la coppia di vecchietti che stanno di fronte, litigano come ossessi e fanno pace in modi che preferirei non aver mai assistito. Le uniche cose di cui vado fiero sono la mia poltrona reclinabile e il mio televisore di 40 pollici. Ho speso una fortuna per averli ma almeno ho qualcosa da fare quando tutti sono troppo impegnati per me. E diciamo anche che i miei hobby sono quasi inesistenti. Amavo scrivere ma ciò è diventato il mio lavoro. Zero libri e migliaia di articoli pubblicati sulla rivista “History Nowadays”, dove lavoro come pubblicista e dove vengo pagato raramente. Ora dovrei vestirmi, senza troppi impegni indosso la mia semplice maglietta gialla, un paio di jeans vecchi e sporchi, le prime scarpe da ginnastica che trovo ed il mio unico giubbotto di pelle nera. Se solo la mia fidanzata vedesse quanto sono vestito male questa mattina mi insulterebbe di sicuro.