Dolce Vendetta by Alexandra Maio

Romance storico Regency anacronistico.

Dolce vendetta

Il Duca di Wonderground - Alex Interrail all’anagrafe - era fermamente convinto che i matrimoni combinati fossero folli allucinazioni partorite da menti insane. Quale razza di genitore antiquato, nell'anno del signore 1820, possedeva un ego così smisurato e retrogrado da voler combinare il matrimonio del proprio figlio? Che domanda. Sua madre, ovviamente.
La vicenda era diventata così seria che ormai Alex non poteva più restarne indifferente. Il pensiero che la Duchessa Vedova volesse influenzare le sue decisioni lo infuriava talmente tanto che non si sarebbe meravigliato di sentire i propri vestiti strapparsi e di rendersi conto che stava diventando grosso e verde come Lord Hulk.
Se la madre credeva che il suo destino fosse argilla da manipolare e scolpire a piacimento, si sbagliava di grosso. Pur di vendicarsi di Miss Isabel Pretender, la sua promessa sposa, Alex sarebbe stato persino capace di sposare Dinah, la graziosissima domestica da poco arrivata a Discount House.

Dolce Vendetta è un romance storico anacronistico dove fatti, nomi, luoghi o oggetti apparentemente avulsi dal proprio contesto temporale, sono stati intenzionalmente inseriti per ragioni stilistiche.

Genre: FICTION / Historical

Secondary Genre: HUMOR / General

Language: Italian

Keywords: F2JC-ZW396V-NWSX

Word Count: Italy

Sales info:

Pubblico come self. Il libro è stato nella top 100 di Amazon per quasi due mesi.


Sample text:

 

Il duca di Wonderground era fermamente convinto che i matrimoni combinati fossero folli allucinazioni partorite da menti insane. Quale razza di genitore antiquato, nell’anno del signore 1820, possedeva un ego così smisurato e retrogrado da voler decidere per il proprio figlio?

Che domanda.

Sua madre, ovviamente.

Alex avrebbe voluto estraniarsi, sorvolare sull’accaduto, ma il pensiero che la madre volesse manipolarlo lo infuriava talmente tanto che non si sarebbe meravigliato di sentire i propri vestiti strapparsi e di rendersi conto che stava diventando grosso e verde come Lord Hulk. L’unica cosa che lo tratteneva dal distruggere muri e pareti a suon di pugni era la convinzione che mai nessuno sarebbe riuscito a influenzare le proprie decisioni. Eppure la vicenda aveva acquisito tali smisurate proporzioni che a questo punto del campionato era praticamente impossibile fare finta di niente.

La madre poteva fantasticare quanto voleva e continuare all’infinito con le allusioni sempre meno sottili sulla pseudo unione con Miss Pretender, ma non toccava a lei scegliere la persona con cui lui doveva sposarsi. Il suo destino non era argilla, da manipolare e scolpire a piacimento.

Della sua vita amorosa lui era libero di fare ciò che credeva. O almeno confidava che fosse così. Per confermare tale convinzione, era appena andato a far visita a Lady Olivia, al fine di scaricare la noia accumulata durante la giornata a bighellonare.

Seduto nella scomoda poltrona in corame del piccolo salotto, in cuor suo sperava che il colloquio sfociasse in un appuntamento galante. Ma mentre si annoiava osservando con poca attenzione le fasi lunari sul quadrante dell’orologio da mensola, la porta si era spalancata e la bellissima donna, agghindata come se dovesse recarsi a un ballo, aveva fatto irruzione nella stanza con una espressione collerica sul volto.


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