Diavoletta - L'origine del Male by Gilbert V. Martin

Diavoletta

In un mondo fantasy ormai contaminato dalle oscure razze del caos, un mago con i suoi improbabili compagni, si erge a difesa delle terre della luce. Ma dovrà lottare contro un nemico al di là delle sue capacità.

Diavoletta - l'origine del male

L'ormai sperimentato gruppo di quasi eroi capeggiati dal mago Banet devono affrontare la loro più grande minaccia: il Dio Nero assume sembianze umane e contamina tutte le terre della luce.
Anche il mago, caduto vittima del fascino della bella e affascinante cantante della Taverna del Gallo Nero, pare intorpidito.
Ormai nessuno, né elfi, né nani né umani, è in grado di opporsi al declino dei costumi. Le orde del caos vessano il popolo e i re.
A questo punto solo il mago rimane come ultima speranza. Dal suo piccolo feudo si attiva per opporsi e fermare il tracollo. Ma l'avversario che ha davanti supera le sue capacità.
Si vedrà dunque se Banet e i suoi compagni riusciranno con le loro rocambolesche avventure a districare la situazione.
I destini di maghi, draghi, elfi, nani e dei, si intrecciano in un mondo parallelo pervaso dalla magia.
Un racconto autoconclusivo adatto a tutti gli appassionati di Fantasy.

Genre: FICTION / Fantasy / General

Secondary Genre: FICTION / Fantasy / Humorous

Language: Italian

Keywords: fantasy, diavoletta, gilbert v martin, elfi, orchi, nani, maghi, libri fantasy

Word Count: 52000

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third chapter of a fantasy saga...


Sample text:

In realtà, al contrario di ciò che potevano pensare le invidiose comari, Diavoletta era una ragazza dolcissima e bisognosa di affetto. Banet lo sapeva bene.

Asharin: “Ciao, Banet. Ti aspettavo. Sei venuto da me anche stasera. Grazie.”

Banet: “Si… Lo sai che non posso fare a meno di vederti. Ormai passo le giornate pensando a quando potrò venire a trovarti.”

La stanza era un cameretta spoglia nel retro della locanda dove Asharin (Piccola Ashar: piccola diavola o ‘diavoletta’) si esibiva cantando ogni sera da alcune settimane. Un letto, una finestra, qualche mobile. Ma davanti alla sua porta d’accesso, sostavano immobili due possenti orchi. Difendevano Asharin impedendo a chiunque che non fosse da lei autorizzato di avvicinarsi. Uniche eccezioni erano per la domestica, una vecchia macilenta e Banet il grande mago. Colui che per ben due volte sconfisse le armate degli orchi salvando il mondo. Ma ormai questo accadeva mesi e mesi prima che nel mondo cambiasse il vento che portava i pensieri. Ora le più illuminate menti, spacciavano essere giusta e moderna la convivenza con razze pericolose, malvagie e fonte di ogni turbamento come orchi, goblin e troll. Incuranti dell’enorme incremento dei crimini che esse causavano. Del resto anche tra le razze elette, dicevano, c’erano un tempo stati dei crimini. Guai a chi si opponeva all’unico pensiero che andava pensato!

Asharin con una carezza: “Ma so che hai una moglie e una figlia. Come fai a passare tutte le notti qui con me?”

Banet il mago: “La bimba è ancora piccola e molto vispa e sua madre Eleudiana, che si occupa anche della gestione del feudo, è spesso stanca. Io studio fino a tardi e con la scusa che loro devono riposare, ho fatto allestire un letto nel mio studio nella torre...


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