Koraline è alla ricerca di una nuova vita. New York è la sua meta. Ma un incontro inaspettato cambierà per sempre le sue prospettive.
Koraline Appleton, di fronte all’ennesima delusione, prende una decisione drastica: lasciare tutto e cercare di costruirsi una nuova vita altrove. Ha così inizio un viaggio “on the road” che la porta dalla cittadina dell’Idaho in cui è sempre vissuta fino a New York. Ma una volta arrivata a destinazione dovrà rivedere i suoi piani. L’incontro inconsueto con l’affascinante e misterioso Ethan Forsyte cambierà la sua esistenza e le sue prospettive? O i suoi sentimenti ostili nei confronti dell’amico-rivale d’infanzia John Keats si trasformeranno in qualcosa di completamente diverso? Sicuramente nella grande città Koraline scoprirà l’amore. Per Ethan, per John ma soprattutto per se stessa.
Tra dolcezza e passione, la storia di una donna alla scoperta di se stessa e di un amore che sconvolgerà la sua esistenza.
CAPITOLO 1
Ogni fine è un inizio. Si dice così vero? Non so dove l’ho sentito. Forse l’ho letto da qualche parte, su un libro di crescita personale. Oppure l’ho solo sognato. In ogni caso indietro non ci torno. Non per contemplare la fine. La fine della mia carriera universitaria insieme a quel briciolo di dignità che mi è rimasta. La fine della mia vita come avevo immaginato che fosse, o come gli altri se l’erano immaginata al mio posto, perché a quanto pare io sono troppo pigra e sconclusionata anche solo per immaginare.
Una decisione però alla fine l’ho presa. Da sola questa volta. Chi l’avrebbe mai detto? Sono riuscita miracolosamente ad arrivare alla stazione in tempo per prendere al volo l’autobus della Greyhound per New York. Al volo, letteralmente. Forse avrei fatto meglio a prendere l’aereo considerando il viaggio infinito ed estenuante che mi aspetta.
In ogni caso ho corso come una dannata perché l’autista mi vedesse prima di chiudere tutto e partire. Così mentre l’autobus era già in movimento ha riaperto e mi ha urlato: «Sali ragazza!»
Se non mi avesse fatta salire a quest’ora mi starei ancora aggirando per Idaho Falls in preda alla disperazione. Non che qui sia meno disperata, certo. Ma probabilmente al campus sarei stata anche in preda a John Keats, oltre che alla disperazione. Quel bamboccio malefico, arrogante e pieno di sé. Bamboccio malefico perché è pure più giovane di me, di ben sette mesi.
Come diavolo fa ad essere così avanti e in anticipo praticamente in tutti i corsi? Sempre stato così. Non sembra ci sia qualcosa che non sappia fare egregiamente il bamboccio malefico! E questo, se devo essere onesta, mi irrita a morte.